Mangiare il cioccolato può aiutare a vincere un Premio Nobel?

Secondo alcuni dati, nei paesi dove si consuma più cioccolato ci sono più vincitori del Nobel. Un esempio di correlazione spuria: due fenomeni che sembrano legati, ma senza un vero rapporto di causa-effetto

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Correlazione non è causalità.
E se ti dicessi che mangiare cioccolato potrebbe aiutarti a vincere un Premio Nobel? No, non è uno scherzo. Secondo alcuni dati, nei paesi dove si consuma più cioccolato ci sono più vincitori del Nobel. Quindi davvero il cioccolato rende più intelligenti? Sarebbe davvero troppo bello per essere vero, e infatti. Questa è una classica correlazione spuria: due fenomeni che sembrano legati, ma senza un vero rapporto di causa-effetto. 

Riflettere su come interpretare i dati

Nel 2012 il cardiologo Franz Messerli pubblicò uno studio provocatorio sul New England Journal of Medicine. Analizzò i dati sul consumo di cioccolato e il numero di Premi Nobel per milione di abitanti, scoprendo una correlazione sorprendente: la Svizzera, con il più alto consumo di cioccolato (12 kg pro capite all’anno), aveva anche il maggior numero di vincitori del Nobel. Al contrario, paesi come la Cina e il Giappone, con un consumo molto basso, avevano meno premiati. Tutti a fare scorta di cioccolato? No! L’obiettivo dello studio era proprio spingerci a riflettere su come interpretare i dati. Anche se due fenomeni sembrano essere legati, non significa che uno causi l’altro. Ci sono altre variabili nascoste che potrebbero spiegare la correlazione, come la ricchezza dei paesi. I paesi con alto consumo di cioccolato spesso investono di più in istruzione e ricerca, e questo potrebbe spiegare il numero di Nobel.

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La coincidenza statistica

Il designer Tyler Vigen ha dedicato un intero sito a questo tipo di inganni statistici, dimostrando con l’ironia che si possono trovare correlazioni tra fenomeni totalmente scollegati. Per esempio, uno degli ultimi grafici pubblicati da Vigen mostra che la popolarità del nome “Catherine” è associata al numero di furti alle Hawaii… improbabile, ma statisticamente possibile! Dov’è il trucco? Dobbiamo ricordarci che esiste il concetto di coincidenza statistica: quando analizziamo una grande quantità di dati, è inevitabile che alcuni numeri sembrino allinearsi per puro caso. Con le correlazioni spurie di Vigen è facile capire l’inganno, ma in altri casi i dati possono essere usati in modo fuorviante per sostenere tesi false.

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Il caso delle navi ONG e delle partenze dei migranti

Passiamo a un caso più serio. Finora abbiamo visto correlazioni che fanno sorridere, ma a volte questo errore può avere conseguenze più gravi nel dibattito pubblico. Prendiamo il tema delle migrazioni nel Mediterraneo. Una correlazione spesso citata – ma mai dimostrata – è che la presenza delle navi delle ONG nel Mediterraneo sarebbe la causa delle partenze dei migranti. In realtà, non è così. Secondo una ricerca pubblicata su Scientific Reports, che ha analizzato 10 anni di dati sulla rotta migratoria verso l’Italia, i veri fattori che spingono i migranti a partire sono le condizioni meteorologiche, le guerre e le crisi economiche. Non la presenza delle ONG. Anche Frontex, l’Agenzia europea della guardia di frontiera e costiera, ha smentito il presunto legame tra navi di soccorso e partenze. Quindi, la prossima volta che senti qualcuno dire “questo succede a causa di quello”, chiediti: è davvero così? O potrebbe essere solo una coincidenza?

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Fonte : Sky Tg24