Usaid, per l’Ucraina perdere gli aiuti internazionali degli Stati Uniti può essere molto pericoloso

Il caso del rapporto tra Usaid e l’Ucraina racconta una storia poco nota, e spinge a porsi qualche domanda. La questione è globale ed è esplosa in questi giorni, dopo la decisione dell’amministrazione di Donald Trump di congelare i finanziamenti mondiali erogati attraverso l’Agenzia degli Stati Uniti per lo sviluppo internazionale (Usaid) scatenando una crisi senza precedenti in diversi gruppi mediatici attivi nelle zone più conflittuali del mondo. Parliamo di mezzi d’informazione che spesso producono contenuti critici verso i rispettivi governi, che adesso rischiano di perire senza le sovvenzioni statunitensi. Con la sospensione dei fondi, uno degli ecosistemi che si sono rivelati più in bilico è quello ucraino. Ma davvero una testata può dirsi veramente “indipendente” se accetta finanziamenti da governi stranieri? Non è una contraddizione in termini?

La situazione in Ucraina

Secondo un’indagine condotta dall’Istituto ucraino di informazione di massa (Imi), quasi il 60% dei media ucraini potrebbe cessare le attività a causa della sospensione dei finanziamenti statunitensi. A parlare sono i giornali del settore, dei quali il solo 30% crede nella possibilità di trovare nuove soluzioni per sostenere i media. Oksana Romaniuk, direttrice dell’Imi, un’organizzazione che a sua volta riceve fondi statunitensi, ha dichiarato a Hromadske Radio una cifra ancora più allarmante: in conseguenza del crollo del mercato pubblicitario in Ucraina nel primo anno dell’invasione su larga scala della Russia, quasi il 90% dei media ucraini è sopravvissuto grazie a finanziamenti occidentali.

La lista delle organizzazioni e dei media ucraini che ricevono fondi dallo Usaid è lunga e variegata. Come riportato da Sud.ua, molti istituti e testate giornalistiche dipendono in modo significativo da questi finanziamenti. Tra questi, spiccano media noti per le loro inchieste sulla corruzione, come Slidstvo.info, Bihus.info, Hromadske e Ukrainska Pravda. Queste testate, nonostante i tentativi di diversificare le fonti di reddito attraverso crowdfunding e abbonamenti, continuano a dipendere in larga misura da fondi statunitensi.

Da quando Trump ha ufficialmente assunto la carica il mese scorso, il Dipartimento per l’efficienza governativa (Doge), guidato da Elon Musk, ha iniziato a prendere di mira diverse agenzie federali, imponendo riforme radicali alle infrastrutture. Nessuna agenzia è stata colpita quanto lo Usaid. A partire dalla scorsa settimana, dopo aver preso il controllo dei sistemi di sicurezza e aver messo in congedo amministrativo dipendenti con ruoli chiave, un team di giovani agenti del Doge ha iniziato a disattivare gli account di posta elettronica di diversi membri del personale, apparentemente in modo casuale e senza alcuna spiegazione. L’account su X di Usaid è stato chiuso e i fondi elargiti dall’ente tagliati dalla sera alla mattina.

Che ne sarà delle inchieste sulla corruzione?

Tra i media ucraini coinvolti in questa ondata austeritaria ce ne sono alcuni che si sono occupati a lungo di corruzione, tema che rischia di essere centrale anche nell’Ucraina post-indipendenza. Per queste inchieste hanno spesso pagato un prezzo alto per il loro lavoro. Slidstvo.info, ad esempio, è stato oggetto di procedimenti legali intimidatori volti a silenziare le sue indagini. Allo stesso modo, i giornalisti di Bihus.info sono stati sorvegliati e presi di mira in tentativi di screditarli, ricordando le pratiche repressive dell’era filorussa del presidente Viktor Yanukovych. Un caso emblematico è quello di un giornalista di Slidstvo che è stato arruolato forzatamente dalle autorità militari mentre conduceva un’inchiesta sulla corruzione.

Fonte : Wired