AGI – “Non è la soluzione ideale averli collocati in una comunità ma è meglio delle condizioni in cui stavano nella roulotte con zecche e pulci”. Fabio Galesi, assessore del Pd al Municipio 8 di Milano, si difende dopo la pubblicazione di una lettera sul ‘Corriere della Sera’ di oggi firmata dal premio Campiello Giorgio Fontana e da altre 150 persone che protestano per lo sgombero nei giorni scorsi di B. e H., una coppia di anziani e malati di 88 e 87 anni che vivevano in una roulotte in piazzale Cimitero Maggiore.” “Durante l’allontanamento, polizia locale e Amsa – scrivono i cittadini – hanno provveduto a danneggiare, rendere inutilizzabile e rimuovere la roulotte, unica risorsa abitativa nonchè luogo in cui conservavano i loro effetti personali. Il 17 gennaio Galesi, ha postato su Facebook un video dell’operazione, rivendicandola. In seguito, il video è stato rimosso. Vista la palese fragilità della coppia è vergognoso che l’unica azione messa in campo sia stata uno sgombero. E’ frustrante constatare che le istituzioni non si coordinano e, come uniche soluzioni, prevedono azioni di natura aggressiva e repressiva”.
“Il video l’ho tolto perché era in corso la raccolta firme e non volevo suscitare ulteriori polemiche visto anche che molti si esprimono senza conoscere la situazione” dice all’AGI l’esponente della maggioranza che guida la città. Secondo Galesi, va tenuto conto del contesto: “Prima della pandemia era stata pianificata la riqualificazione della zona del piazzale del Cimitero dove sono previste aree verdi e parcheggi. Ci sono stati dei rallentamenti a causa dell’aumento dei costi, poi si è andati avanti. Mancava l’ultima parte, quella dell’area dove stavano i signori. In questi 4 anni ci sono stati interventi programmati anche attraverso i servizi sociali, offrendo delle alternative alle persone che erano invitate a spostarsi. Nessuno è stato cacciato. Erano rimasti solo una famiglia e i due anziani in questa roulotte che sfiderei chiunque a definire un habitat dignitoso”.
“Ai signori è stata offerta soltanto una soluzione abitativa in una struttura a Ponte Lambro, un anno fa – si legge ancora nella lettera -. Con le forti piogge di quel periodo il campo si è allagato e non appena possibile i due, spaventati, hanno chiesto di tornare al Cimitero Maggiore”. E da qui se ne sono dovuti andare dopo l’intervento del Comune nonostante l’opposizione anche della figlia. “E’ 4 anni che mediamo. Forse a qualcuno fa comodo che stiano lì in modo che il cantiere non parta. A chi? Per esempio al centro sociale ‘Torchiera’ che non si è mai integrato nel quartiere, a differenza di altri centri sociali”.
I due anziani sono ora ospiti del Centro Ambrosiano di Solidarietà nel Parco Lambro. “Nessuno ce lo ha comunicato”, fanno sapere dalle associazioni che hanno seguito la coppia in questi anni. “Quando sono stati collocati nel Centro – riferisce Galesi – è stata messa a loro disposizione anche un’operatrice socio-sanitaria oltre ai servizi sociali domiciliari”.
Fonte : Agi