Semplificando molto: nel caso di una data mancante in un sistema, Cobol ne inserisce automaticamente una “segnaposto”, che nella maggior parte dei casi è il 20 maggio 1875: 150 anni fa, appunto. Questo potrebbe spiegare l’anomalia riscontrata dal Doge.
Musk avrebbe anche potuto semplicemente consultare il sito web della Ssa, che spiega che dal settembre 2015 l’agenzia interrompe automaticamente l’erogazione delle prestazioni quando una persona raggiunge i 115 anni.
Eppure nella mattinata del 17 febbraio il capo del Doge ha rincarato la dose, pubblicando su X uno screenshot con dati che apparentemente presi dal “database della Social security” e da cui si evincerebbe che oltre 10 milioni di persone di età superiore a 120 anni stavano ricevendo sussidi. “Forse Twilight è reale e ci sono un sacco di vampiri che riscuotono la previdenza sociale“, ha scritto il miliardario. Il database da cui Musk ha tratto la schermata elencava quasi 400 milioni di persone, un numero più di cinque volte superiore ai destinatari di sussidi nel 2024, secondo il sito web dell’Ssa (e maggiore anche dell’intera popolazione degli Stati Uniti9).
Inoltre, il fatto che il sistema americano alla base della previdenza sociale contenga milioni di dati di persone decedute non è una novità e probabilmente non ha niente a che fare con il Cobol. Un rapporto redatto dall’ispettore generale dell’Ssa nel 2023 ha rilevato che il 98% delle persone di età pari o superiore a 100 anni presenti nei database della Social security non percepisce alcuna prestazione, sottolineando che la banca dati non è stata aggiornata per via dei costi eccessivi.
La realtà parallela di Musk
“Il fatto che il Doge sia entrato in tutte queste agenzie – con un accesso pressoché illimitato con una palla da demolizione e senza alcuna comprensione della logica dell’attività e della struttura dietro il codice e il database […] – pone rischi reali alla privacy e ai dati personali di milioni di persone“, ha dichiarato a Wired US Thomas Drake, un ex dirigente della National security agency poi diventato whistleblower.
Durante la conferenza stampa nello Studio ovale, Musk ha detto che i fantomatici pagamenti ai 150enni erano un esempio della corruzione e degli sprechi già portati alla luce dal Doge, che a suo dire ammonterebbero a svariati miliardi di dollari.
Ma proprio come nel caso dei preservativi che a Gaza o i pagamenti al sito di news Politico, le affermazioni dell’imprenditore sulle frodi alla previdenza sociale statunitense sembrano essere un grossolano travisamento della realtà.
Sempre nella conferenza stampa alla Casa Bianca, a cui era presente anche suo figlio, Musk ha dichiarato che il Doge sarebbe stato votato alla “massima trasparenza” e che il sito web del dipartimento avrebbe pubblicato tutti i risparmi ottenuti.
Ma il portale lanciato la scorsa settimana – che si limita a riproporre i post del profilo X dell’ente ed è un disastro dal punto di vista della sicurezza – offre pochi dettagli nella sezione dedicata ai risparmi. Né il Doge né la Casa Bianca hanno risposto alle richieste di commento di Wired US sulle affermazioni di Musk.
Questo articolo è apparso originariamente su Wired US.
Fonte : Wired