La tecnologia è la migliore alleata dell’economia circolare e l’ennesima dimostrazione arriva da una interessante iniziativa con protagonista Save The Duck, il celebre brand italiano noto per il suo approccio rispettoso degli animali. In collaborazione con Humana People to People Italia e Certilogo, mette a disposizione un metodo molto pratico e sicuro per donare abiti usati e garantire una nuova vita a capi ancora in condizioni di poter essere indossati per anni.
Si dice spesso che è meglio comprare poco, ma bene. L’adagio si adatta bene al mondo dell’abbigliamento: capi estremamente economici possono guastarsi dopo breve tempo oppure addirittura non essere mai indossati per via di materiali discutibili, come capita spesso con i prodotti tipo Temu o Shein. Per combattere questo spreco e per cercare di limitare anche tutti i danni collaterali alla moda usa e getta come l’intasamento dei traffici aerei e la produzione di rifiuti molto pericolosi, una buona via è quella del mondo dell’usato e della donazione dei capi non nuovi. Ecco come funziona il progetto di Save the Duck.
L’iniziativa di Save the Duck
Tutto passa dal codice qr che si trova sull’etichetta degli abiti di Save the Duck e che sfrutta la piattaforma messa a punto dalla società specializzata Certilogo chiamata Digital Product Passport (DPP) ovvero proprio un passaporto in questo caso degli abiti presente ormai sul 99% della produzione dalla collezione Spring/Summer 2024, che consente anche di verificare l’autenticità dei prodotti scansionando l’immagine con la fotocamera dello smartphone oppure seguire il percorso durante tutto il percorso produttivo. L’ultima novità è quella di poter decidere, dalla stessa piattaforma, di donare il capo usato a Humana People to People divisione italiana, facendo tap sull’opzione che appare sul display dello smartphone.
Fonte : Wired