Sanremo è sessista (secondo Giorgia): non è così e vi spiego perché

Ci sono sempre meno donne nelle posizioni alte della classifica di Sanremo. Quest’anno in particolare ha fatto scalpore il fatto che nessuna cantante sia arrivata nella top 5, nemmeno Giorgia, considerata tra i favoriti alla vigilia del Festival, che alla fine si è piazzata solo sesta. Ed è stata proprio lei, sostenuta da colleghe come Elodie, a lanciare il tema. “Ci dev’essere qualcosa di inconscio e atavico che porta a non votare per le donne”, ha dichiarato la cantautrice romana, facendo implicitamente riferimento al sessismo. Ma esiste davvero una discriminazione di genere nei confronti delle cantanti italiane?

Donne sempre in alto a Sanremo

L’evidenza dei dati non sembra supportare questa ipotesi: le donne negli anni ’70 e ’80 arrivavano mediamente più in alto rispetto a quanto accade nel Sanremo contemporaneo. Se si trattasse di una mera questione sessista, dovremmo aspettarci quantomeno che il gap di genere andasse progressivamente a diminuire, non ad aumentare. Vogliamo davvero sostenere che l’Italia del secolo scorso fosse meno sessista di quella di oggi? Tutti i dati macrostatistici ci dicono il contrario, perché Sanremo dovrebbe fare eccezione? Inoltre, se si trattasse principalmente di una questione maschilista, perché negli ultimi anni gli uomini che hanno vinto il Festival (o ci sono andati vicino) rappresentavano tutt’altro che modelli machisti? In primis Mahmood e Marco Mengoni, ma anche lo stesso Lucio Corsi, che ha portato sul palco un vero e proprio inno contro lo stereotipo del “maschio alfa”. Un outsider, con una fanbase nettamente inferiore a quella di altri cantanti, che arriva secondo grazie soltanto alla forza della sua canzone. Perché a Sanremo non si premia la carriera, ma la canzone, con buona pace di Elodie che ha parlato di “mancanza di rispetto” nei confronti di Giorgia.

Gli uomini che parlano d’amore

La verità è che a Sanremo non vincono gli uomini, ma gli uomini che parlano d’amore. Questa è l’unica grande costante che ha contraddistinto il Festival fin dai suoi albori e che verosimilmente ha a che fare con il suo target. L’ipotesi più probabile infatti è che a votare siano soprattutto donne, in particolare giovani ragazze, estremamente affascinate dall’uomo romantico che si apre sentimentalmente. Forse anche perché siamo poco abituati a vederlo nella vita reale, dato che l’uomo tende maggiormente, per ruolo di genere, a sopprimere le proprie emozioni.

Donne svantaggiate: argomentazioni labili

Gli stessi rapper, che hanno costruito una carriera e un personaggio sullo stereotipo machista, e talvolta anche sul sessismo e il maschilismo, al Festival sono costretti a portare canzoni d’amore se vogliono scalare le classifiche, vedi Lazza e Geolier (quest’ultimo, con il sistema di voti di quest’anno, avrebbe vinto la scorsa edizione, allungando ulteriormente la serie di vittorie maschili). Di conseguenza, almeno fintanto che ci sarà il televoto, è estremamente probabile che continuaranno a vincere soprattutto quegli uomini che portano canzoni d’amore struggenti, meglio ancora se si tratta di ragazzi giovani e attraenti. Mettiamoci dunque il cuore in pace ed evitiamo ogni anno di strumentalizzare questa polemica stantia, accampando labili argomentazioni ideologiche totalmente smentite dai fatti.

Fonte : Today