Vagando per i social, qualche giorno fa mi sono imbattuta in una notizia riportata da Notjustalytics: arriva il pulsante ‘Non mi piace’ anche su Instagram. Ho avuto un attimo di mancamento. Incredulità, stupore. Il buon Mark Zuckerberg ha finalmente deciso di mettere un freno a insulti e bullismo? Mi sono informata, e la risposta pare essere una e una soltanto: sì.
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La piattaforma che governa incontrastata il regno di influencer, content creator e compagnia bella, sta testando una funzione che permetterà agli utenti di esprimere disapprovazione verso i commenti, con l’obiettivo dichiarato di migliorare la qualità delle interazioni. Insomma, pare che qualcuno, dalle alte sfere di Meta, si sia accorto che il tone of voice che aleggia nei commenti è spesso più rissa da bar che salotto letterario. E visto che i social, anziché favorire il dialogo, creano spesso bolle di contenuti che ci confermano solo quello che già pensiamo, ecco che Instagram ha deciso di intervenire a gamba tesa, testando un sistema che permette di segnalare i commenti ritenuti inopportuni.
Il pulsante ‘Non mi piace’ di Instagram, ma prima di Instagram
A dire il vero, la funzione non è una novità assoluta: YouTube e Reddit la usano già da tempo, permettendo agli utenti di esprimere il proprio “non sono d’accordo” con un semplice clic. Il Ceo di Instagram, Adam Mosseri, ha spiegato che si tratta ancora di un test, disponibile solo per pochi eletti, e che i voti negativi resteranno anonimi. Meglio che niente, insomma.
Secondo Meta, il nuovo pulsante dovrebbe portare gli utenti a confrontarsi in modo più civile. Hallelujah, direi. In pratica, se un commento riceverà abbastanza ‘Non mi piace’, verrà automaticamente relegato più in basso nella sezione commenti, evitando che continui a fomentare il caos. Certo, il sistema non è perfetto: potrebbe essere usato per penalizzare opinioni impopolari anziché solo i contenuti realmente offensivi. Ma nell’era dell’hate speech selvaggio, forse è un rischio che vale la pena correre.
E ora la vera domanda è: come reagiranno i content creator quando si troveranno a fare i conti con l’ufficialissimo “Sta cosa non mi piace”? Li immaginiamo già, armati di pazienza, pronti a ingoiare il rospo. Del resto, crescere significa imparare a convivere non solo con i successi e l’adulazione, ma anche con le critiche. Al momento, il test è attivo solo per un ristretto gruppo di utenti (probabilmente negli Stati Uniti), e non è ancora chiaro se verrà esteso a tutti o se in futuro riguarderà anche i video, come i reel. Ma una cosa è certa: sta per finire l’epoca del like facile. Preparatevi al disappunto digitale.
Fonte : Wired