Samsung Galaxy S25 Ultra, la recensione: una potenza estrema al servizio dell’IA

È cambiato leggermente fuori e molto, invece, dentro.

Il nuovo Galaxy S25 Ultra è come un’auto di lusso che mantiene linee eleganti ma nasconde sotto il cofano un motore completamente nuovo. Capace di un’accelerazione che incolla al sedile.

Il motore in questione è lo Snapdragon 8 Elite che Qualcomm ha personalizzato per la serie S25 che Samsung ha svelato il mese scorso a San Jose, in California, nel corso del consueto Galaxy Unpacked di inizio anno.

È bene partire da qui, quando si parla dell’S25 Ultra, perché i passi in avanti che ha fatto questo telefono in termini di prestazioni, gestione dei consumi e calcoli per l’IA sono significativi.

Nuovo top di gamma = nuovo chipset. È un’equazione a cui non si sfugge, quasi banale ormai, ma in questo caso – in questo preciso periodo storico – assume un altro valore.

Nell’ultimo anno – da quando cioè è uscito l’S24 Ultra, il primo AI Phone di Samsung – abbiamo assistito a un’impennata significativa nella produzione di dispositivi pensati per l’utilizzo dell’intelligenza artificiale. Telefoni ma anche computer costretti a tenere il passo spedito di questa tecnologia, ma senza troppi compromessi in termini di consumi e durata della batteria.

Questa spinta verso le alte performance e l’ottimizzazione dei consumi, in molti casi, si è avvalsa della potenza di Qualcomm, che negli ultimi tempi deve aver lavorato sodo per soddisfare le esigenze dei maggiori produttori di smarpthone e laptop.

La stessa Samsung ha affidato a Qualcomm, recentemente, il processore del suo notebook più avanzato, il Galaxy Book 4 Edge, che sfrutta l’intelligenza artificiale dell’azienda di Seul.

Le prestazioni dell’S25 Ultra, prima di tutto

Insomma Qualcomm e Samsung, mettendo insieme le loro esperienze, hanno tirato fuori dal cilindro un processore a 3 nanometri che promette di aumentare le performance del Galaxy S25 Ultra del 45% rispetto al modello precedente. L’efficienza energetica, secondo Samsung è invece migliorata del 40%, mentre la GPU Adreno 830 accelera il rendering grafico del 40%.

Nel mese in cui abbiamo provato il nuovo Galaxy S25 Ultra, abbiamo avuto la sensazione che queste percentuali si avvicinano sensibilmente all’utilizzo del telefono nel mondo reale.

Qualsiasi operazione sullo smartphone avviene in modo estremamente fluido – e a questo ci eravamo abituati, in realtà, conl’S24 Ultra – e il multitasking non spaventa: si passa da un’app all’altra senza problemi, senza inchiodarsi mai, e soprattutto senza avvertire un calore eccessivo sul retro (il merito, in questo caso, va dato anche a una vapor chamber sensibilmente migliorata).

Le nostre percezioni sono state confermate da un test di PhoneBuff in cui ci siamo imbattuti durante il nostro periodo di prova dell’S25 Ultra.

PhoneBuff, vale la pena spiegarlo, è un canale YouTube noto per usare bracci robotici al fine di effettuare analisi comparative imparziali. Recentemente questo canale ha pubblicato un confronto tra il Galaxy S25 Ultra e l’Apple 16 Pro Max, due dei telefoni più potenti sul mercato.

Entrambi gli smartphone hanno affrontato un ciclo di apertura di applicazioni – e di operazioni al loro interno – identico.

Alla fine il Galaxy S25 Ultra è stato più veloce di 15 secondi. Un tempo considerevole soprattutto se si considera che un precedente test tra Apple 16 Pro Max e Galaxy S24 Ultra non aveva evidenziato sostanziali differenze.

È la modifica delle immagini con l’IA generativa – una delle tante funzioni incluse nella Galaxy AI – che ci ha fatto capire veramente di cosa è capace l’S25 Ultra unito al nuovo chipset: è un po’ come passare da una connessione Adsl a una a banda larga.

Certo, c’è ancora da aspettare qualche secondo per la generazione di sfondi o nuovi elementi in una foto, ma si può dire che il tempo – rispetto a quanto avveniva sul vecchio S24 Ultra – si è quasi dimezzato.

Per eliminare un tram da una strada di San Francisco, e rimpiazzarlo con uno sfondo – attenzione – decisamente plausibile e credibile, l’S25 Ultra ha impiegato sette secondi.

La foto originale scattata a San Francisco

L’immagine modificata dalla Galaxy AI

Al “motore” potenziato dell’S25 Ultra si aggiunge un altro cambiamento importante visibile solo quando si accende il telefono.

Debutta infatti con la nuova serie Samsung (insieme all’Ultra hanno visto la luce anche l’S25 e l’S25 Plus) anche un’interfaccia utente completamente rinnovata, la One UI 7, basata su Android 15 e anche in questo caso personalizzata in collaborazione con Google.

Bene. Ora che abbiamo dato un’occhiata a cosa c’è sotto il cofano dell’S25 Ultra, possiamo passare al resto.

Com’è fatto l’S25 Ultra

Fin dal primo contatto, il Galaxy S25 Ultra ci ha subito dato l’impressione di essere un’evoluzione ben studiata rispetto al modello precedente.

Le sue dimensioni sono leggermente diverse dal Galaxy S24 Ultra: è un po’ più alto, più stretto e più sottile, con misure di 162,8 x 77,6 x 8,2 mm. Ma ciò che colpisce di più è la leggerezza: pesa appena 218 grammi, contro i 232 grammi del predecessore. Considerando che parliamo di uno smartphone con schermo da 6,9 pollici e batteria da 5.000 mAh, si tratta di un risultato notevole.

Gran parte del merito va ai materiali. Il frame è realizzato in titanio – lo stesso materiale usato sul modello precedente, l’S24 Ultra e sui più recenti iPhone “Pro” – che offre robustezza senza appesantire troppo il dispositivo.

Il telefono è certificato IP68, quindi resiste a polvere e immersioni temporanee in acqua.

Il fronte e il retro sono protetti dal Gorilla Glass Armor 2, un vetro rinforzato con ceramica che migliora la resistenza alle cadute. Tuttavia, non è immune ai graffi più profondi, quindi un proteggi-schermo potrebbe essere una buona idea per chi è particolarmente attento all’estetica del proprio smartphone.

Sul retro, le sporgenze delle fotocamere sono ora avvolte dagli anelli in silicone che hanno debuttato sui pieghevoli Samsung Galaxy Z Fold 6 e Z Flip 6 usciti a metà del 2024.

Samsung ha anche leggermente arrotondato gli angoli del nuovo S25 Ultra, rendendo il design più vicino a quello dei fratelli minori S25 e S25 Plus.

Il confronto: a sinistra, il Galaxy S24 Ultra; a destra il nuovo S25 Ultra

Chi amava il look squadrato in stile Galaxy Note potrebbe avere un po’ di nostalgia, ma la nuova forma si rivela più comoda nella presa soprattutto per chi, come noi, usa il telefono a lungo anche per lavorare.

A noi gli angoli arrotondati sono piaciuti anche per un altro motivo: la porzione di smartphone che ora spunta dalle tasche frontali dei pantaloni, ora, è più aggraziata. E in generale la sagoma del dispositivo, in tasca, è meno evidente.

Detto questo, l’ergonomia resta un punto debole: è comunque un dispositivo imponente, difficile da usare con una sola mano.

S Pen, una scelta controversa

Samsung ha rimosso il supporto Bluetooth dalla S Pen integrata nel telefono. Si tratta di una scelta discutibile, fortemente criticata da chi ha potuto contare sul collegamento Bluetooth sui modelli precedenti.

Alla nuova S Pen, infatti, mancano le funzionalità remote come lo scatto a distanza o il controllo multimediale con i gesti, le cosiddette “air actions” che – attraverso movimenti specifici del pennino – rendono possibile navigare tra le modalità della fotocamera, scorrere gallerie fotografiche, riprodurre o mettere in pausa contenuti multimediali e molto altro.

L’azienda sostiene che fossero poco usate sui modelli precedenti, ma chi invece le sfruttava molto potrebbe soffrirne l’assenza sul nuovo dispositivo.

Fortunatamente la precisione e la reattività della S Pen restano eccellenti anche sull’S25 Ultra: disegno e scrittura a mano con il pennino restano una comodità di cui – questo è certo – non si può fare a meno.

Il Display è una sicurezza

Il pannello del Galaxy S25 Ultra è uno dei suoi punti di forza.

Il display misura 6,9 pollici, con risoluzione 1440 x 3120 pixel, e adotta la tecnologia LTPO AMOLED 2X a refresh rate variabile (1Hz-120Hz).

La resa cromatica si rivela molto accurata, priva di saturazioni innaturali o eccessi di contrasti.

Un aspetto che abbiamo particolarmente apprezzato è la luminosità di picco di 2600 nit, che garantisce un’ottima visibilità anche sotto la luce diretta del sole e rende l’esperienza visiva più coinvolgente, soprattutto nella riproduzione di video e contenuti HDR.

Un altro punto di forza del nuovo schermo è il refresh rate dinamico, che si adatta intelligentemente alle esigenze dell’utente: può spingersi fino a 120Hz per offrire animazioni fluide nei giochi e nello scrolling, ma scendere fino a 1Hz per le immagini statiche, ottimizzando così i consumi energetici senza sacrificare la qualità visiva.

Guardare serie TV, film o video musicali su questo schermo è un piacere: è perfetto per chi ama godersi i contenuti multimediali al massimo della qualità.

Per quello che abbiamo potuto constatare durante la nostra prova, il display è stato ulteriormente migliorato rispetto a quello dell’S23 Ultra e dell’S24 Ultra.

Se passate molto tempo a fissare uno smartphone, soprattutto all’aperto, questo è un aspetto fondamentale di cui dovete assolutamente tenere conto.

La nuova interfaccia One UI 7

La nuova One UI 7 nasce, come abbiamo detto, dalla collaborazione tra Samsung e Google con l’obiettivo di sfruttare al meglio Android 15 e integrare in modo intelligente le nuove funzionalità basate sull’intelligenza artificiale.

Fin dal primo utilizzo, abbiamo notato un’importante semplificazione grafica: la barra di stato è ora più pulita, senza icone fisse per NFC, 5G o Bluetooth, che vengono invece visualizzate solo nel pannello delle notifiche quando necessario.

Un’altra novità evidente è la separazione delle notifiche dalle impostazioni veloci (torica o modalità aereo, per esempio). Alle prime si accede puntando il dito sull’estremità superiore a sinistra del telefono e scorrendo in basso. Ai quick settings, invece, si arriva facendo la stessa operazione sul lato opposto. A noi questa soluzione non è dispiaciuta, mentre altri l’hanno trovata scomoda.

L’interfaccia, in generale, mantiene la sua identità minimalista e funzionale, con icone e widget più coerenti e una maggiore possibilità di personalizzazione. Ad esempio, ora si possono adattare i colori di sistema per abbinarli meglio alla modalità scura o al proprio stile estetico.

La nuova interfaccia utente, in definitiva, ha un design molto gradevole, è veloce e reattiva. Ma ci siamo accorti che non offre una personalizzazione davvero “Ultra”.

Per questo a chi acquista un nuovo Galaxy S25 Ultra ci sentiamo di consigliare di scaricare la app Good Lock, sviluppata direttamente da Samsung, che consente agli utenti di personalizzare in modo approfondito l’interfaccia e le funzionalità dei dispositivi Galaxy attraverso una serie di moduli scaricabili.

L’IA su misura: Now Bar e Now Brief

Una novità esclusiva del Galaxy S25 Ultra è la Now Bar, un widget contestuale che appare nella parte inferiore dello schermo quando il telefono è bloccato (o nella Home) e offre scorciatoie intelligenti per musica in riproduzione, navigazione stradale o timer attivi.

La Now Bar è anche il posto in cui viene visualizzato il nuovo Now Brief di Samsung.

Si tratta di una panoramica che il telefono mostra in alcuni momenti chiave della giornata — al mattino, a metà giornata e alla sera — per riassumere appuntamenti, dati sul sonno (se si indossa un Galaxy Ring o un Galaxy Watch), meteo, promemoria, notizie e persino foto scattate di recente.

Il Now Brief rientra tra le novità del Galaxy S25 Ultra che ci sono piaciute a metà.

Raccogliere tutte le informazioni principali in un’unica schermata ci è sembrata subito una funzione comoda, utile e intelligente.

È possibile vedere, per esempio, come abbiamo dormito la notte precedente e quali appuntamenti ci aspettano, e magari dare un’occhiata alle notizie suggerite.

Proprio qui, però, abbiamo riscontrato nell’utilizzo qualche problema: il sistema di suggerimenti delle news appare poco personalizzabile e tende a mostrare contenuti che nella maggior parte dei casi non rientrano nei nostri interessi. E Samsung non fornisce, nelle impostazioni, un metodo per “istruire” l’IA sul tipo di notizie o argomenti che preferiamo seguire.

Nel complesso, insomma, la funzione è promettente ma andrà necessariamente migliorata.

Il Personal Data Engine

Ma come fa il Now Brief – e più in generale l?’IA del nuovo S25 Ultra – a raccontare in modo così preciso le nostre attività, e in certi casi ad anticipare quello di cui potremmo avere bisogno?

“Ci riesce attraveso il Personal Data Engine che analizza i dati provenienti dalle nostre applicazioni proprietarie e dalle app Samsung – ci ha spiegato, dopo il Galaxy Unpacked di San Jose, Jisun Park, Executive Vice President di Samsung Mobile a capo del team IA -. Il PDE esamina tutti questi dati ed estrae schemi, preferenze e altre informazioni, creando così un grafo della conoscenza. Poi utilizziamo un grafo ontologico per estrarre insight e costruire una mappa della conoscenza, che può essere impiegata per identificare schemi di preferenze, in altri contesti o in altre applicazioni”.

“Ad esempio, se dico: ‘Vorrei una foto di mia figlia’, come fa a capire di chi sto parlando? Grazie al PDE, appunto, che si basa sulle mie interazioni precedenti. In breve, è così che funziona” ha aggiunto il top manager Samsung.

La trascrizione delle telefonate: pro e contro

Il Samsung Galaxy S25 Ultra introduce una funzione basata sull’intelligenza artificiale che trascrive automaticamente le chiamate registrate e ne fornisce un riassunto conciso.

Sì, avete capito bene, le chiamate possono essere registrate, anche in Italia.

Ma quando si attiva questa funzione una voce virtuale avverte la persona a cui abbiamo telefonato che la sua voce sarà registrata.

Questa funzione molto utile, presente già sui Google Pixel di ultima generazione, funziona bene a metà: la qualità della trascrizione integrale non ci ha convinto, le conversazioni – in particolare in italiano – presentano troppo spesso refusi, errori, frasi incoerenti.

Tuttavia la funzione di riassunto si è rivelata sorprendentemente efficace e ha quasi sempre offerto panoramiche chiare e utili delle conversazioni.

Questo significa che sebbene la trascrizione non sia sempre accurata, il riassunto dell’intelligenza artificiale riesce comunque a cogliere l’essenza della chiamata.

La Galaxy AI resta al centro

Sul Galaxy S25 Ultra è ovviamente protagonista la Galaxy AI, frutto (anche) della collaborazione sempre più stretta tra Samsung e Google nel campo dell’intelligenza artificiale.

Il sistema si propone appunto di “capire” l’utente, analizzando non soltanto le operazioni compiute sullo smartphone ma anche quelle rilevate dai wearable connessi (Galaxy Ring, Galaxy Watch, SmartThings, e così via).

Ci ha colpito soprattutto lo sforzo di Samsung di costruire un primo tentativo di “cross-app action” attraverso l’IA: impartendo un unico comando vocale, l’assistente per esempio può cercare informazioni online, inserire i risultati nel calendario e, se richiesto, condividerli per esempio via WhatsApp.

Si tratta di un primo esempio di agente IA su uno smartphone: l’intelligenza artificiale svolge autonomamente, senza la stretta sorveglianza dell’utente, una serie di operazioni che prima avrebbero richiesto passaggi intermedi e copia e incolla delle informazioni da una app all’altra.

Abbiamo testato la praticità di questa funzione, chiedendo di cercare un rooftop a Roma dove fosse possibile mangiare godendo di un’ottima vista sulla città, poi di inviare i dettagli a un amico: tutto ha funzionato in modo piuttosto rapido e preciso.

Gemini, l’assistente avanzato di Google, è sempre più centrale nella strategia di Samsung: ora si può richiamare premendo il pulsante di accensione sul lato destro del dispositivo.

La funzione più rivoluzionaria è “Gemini Live” che permette di dialogare in modo naturale con l’intelligenza artificiale, utilizzando la voce e condividendo con l’IA le foto scattate col dispositivo, per chiedere per esempio la traduzione di un manifesto in strada oppure un suggerimento su cosa cucinare in base a quello che c’è dentro il frigo.

Non chiedete però all’assistente vocale di Google di indicarvi un particolare negozio nelle vicinanze, perché non è molto rbavo con le distanze: a San Francisco ci ha consigliato un Best Buy a cinque minuti a piedi, ma quando abbiamo verificato questa informazione su Google Maps abbiamo scoperto che ne occorrevano almeno venti.

Altra feature consolidata dell’ecosistema IA dell’S25 Ultra è “cerchia e cerca” (o Google Circle to Search), che unisce il riconoscimento di immagini e testi a una gestione più avanzata dei comandi vocali. Ad esempio si può isolare un personaggio di un video per creare rapidamente una GIF.

L’intelligenza artificiale capace di elaborare il linguaggio naturale torna utile, sul nuovo S25 Ultra, anche per fare operazioni più “semplici” che senza IA avrebbero richiesto diverso tempo: aprendo la galleria del telefono, infatti, si possono richiedere a voce gli scatti con una certa caratteristica o, per esempio, quelli che includono un determinato animale.

Sulla Galaxy AI resta un solo nodo da sciogliere: fino a quando sarà gratuita?

“Quando abbiamo lanciato l’S24, abbiamo detto effettivamente che la Galaxy AI sarebbe stata gratuita fino alla fine di quest’anno – ci ha riferito Jisun Park -. E questo ovviamente vale ancora. Stiamo ancora valutando cosa fare dal 2026, non è stata presa alcuna decisione definitiva. La scelta che faremo, comunque, dipenderà anche dai nostri partner: alcune funzionalità potrebbero essere soggette alle loro politiche, quindi al momento non c’è nulla di certo. In sostanza, il punto fermo è che per tutto il 2025 le funzioni della Galaxy AI saranno gratuite”.

Resiste Bixby, ma a che serve?

L’onnipresenza di Gemini e delle funzioni studiate con Google sollevano un dubbio gigantesco: a cosa serve allora Bixby, il “vecchio” assistente virtuale di Samsung, che si può comunque chiamare in causa sull’S25 Ultra (dicendo “Hi Bixby” o attraverso l’apposita app)?

“La distinzione principale riguarda i loro ruoli” ci ha spiegato Jisun Park.

“Bixby è pensato come un assistente per il controllo del dispositivo: aiuta gli utenti a gestire lo smartphone e altri prodotti Samsung, come TV, frigoriferi e dispositivi SmartThings – ha aggiunto Jisun Park -. Esistono, infatti, varianti specifiche come Bixby per TV, Bixby per frigorifero e altre integrazioni con le app di Samsung connessa. Il suo obiettivo è specializzarsi nel controllo dei dispositivi all’interno dell’ecosistema Samsung”.

L’audio dei video migliorato dall’IA

All’interno dell’ecosistema Galaxy AI, “Audio Eraser” è una delle funzioni che ci ha maggiormente colpito.

Permette di intervenire sulle tracce sonore di un video (o di una registrazione audio) per rimuovere o accentuare singoli elementi come il rumore del vento, la folla, la voce o la musica.

Nel corso della nostra prova, abbiamo registrato diversi filmati all’aperto e in presenza di vento o di auto (puntando a eliminare i rumori di fondo), e al chiuso in presenza di una fonte sonora (mirando a evidenziare la nostra voce rispetto alla musica suonata, contemporaneamente, a un volume alto).

Grazie alla nuova funzione del Galaxy S25 Ultra siamo riusciti a ripulire la traccia dalla maggior parte dei disturbi, in alcuni casi in modo sorprendente. A patto, però, di non spingere l’eliminazione dei rumori di fondo fino al 100%: in questo caso la voce suona completamente isolata, ma presenta una eco metallica che si percepisce se si ascolta con attenzione l’audio migliorato dall’IA.

Ci è piaciuto il fatto che, anche nel caso della cancellazione dei rumori, l’elaborazione dell’IA è stata molto rapida.

Le fotocamere sempre al top

Il comparto fotografico del Galaxy S25 Ultra si conferma potente e variegato. Sul retro del dispositivo sono presenti quattro obiettivi:

  • Fotocamera principale: 200MP (f/1.7, 24mm)
  • Ultra-grandangolare: 50MP (f/1.9, 120° FoV)
  • Teleobiettivo: 50MP (f/3.4, 5x zoom ottico)
  • Teleobiettivo: 10MP (f/2.4, 3x zoom ottico)

Il salto più evidente è quello del sensore ultra-grandangolare, passato da 12MP della generazione precedente a 50MP, un cambiamento che ora fa la differenza in termini di maggiore nitidezza anche nelle macro, grazie alla possibilità di avvicinarsi maggiormente ai soggetti. Con il Galaxy S24 Ultra questa operazione è più difficoltosa: se ci si avvicina troppo a un oggetto con la fotocamera, si perde inevitabilmente il fuoco.

I due teleobiettivi permettono di ottenere un buon livello di dettaglio e una qualità d’immagine elevata su un’ampia gamma di livelli di zoom, nonostante l’assenza del teleobiettivo 10x che caratterizzava il modello precedente.

I risultati in condizioni di scarsa luminosità ci sono sembrati migliorati rispetto al passato, anche se la differenza rispetto all’S24 Ultra non è particolarmente marcata. Le foto notturne, insomma, continuano a essere un buon motivo per acquistare il modello “Ultra”.

Stessa posizione, scatto con zoom a un dettaglio

Tuttavia in presenza di luce bassa o artificiale continua a presentarsi una criticità evidente: le immagini possono perdere dettaglio e mostrare un rumore visibile quando si fotografano soggetti in movimento.

Le foto in modalità ritratto, invece, offrono un’eccellente resa cromatica e tonalità della pelle naturali.

Ci ha convinto anche la fotocamera frontale da 12 megapixel con apertura f/2.2, simile a quella dell’S24 Ultra: gli scatti appaiono naturali e il livello dei dettagli è apprezzabile.

In generale ci è piaciuto l’approccio meno “aggressivo” in post-elaborazione: i dettagli rimangono naturali e i colori non appaiono eccessivamente saturi.

Abbiamo sfruttato a lungo le nuove funzioni IA di editing: la rimozione di oggetti o persone (i dai nostri scatti è stata – come abbiamo accennato all’inizio della recensione – rapida e nella maggior parte dei casi senza sbavature.

Sono evidenti i miglioramenti nella ricostruzione dello sfondo delle immagini, quando vengono eliminati oggetti o soggetti.

In più sul Galaxy S25 Ultra è possibile fare un disegno su una fotografia per trasformarlo – attraverso l’IA – in un oggetto reale all’interno dello scatto. Sul nuovo dispositivo, per la prima volta, si può anche usare un prompt di testo per effettuare questa operazione

Sul fronte video la funzione che ci è piaciuta di più è quella legata allo slow motion che si può generare a partire da una clip registrata a velocità normale.

Il Golden Gate Bridge di San Francisco, immortalato senza zoom

Stessa posizione, scatto con zoom digitale al massimo, emerge chiaramente un dettaglio prima invisibile agli occhi

La batteria non è cambiata, eppure dura di più

Nonostante la capacità della batteria sia rimasta a 5.000 mAh, identica a quella del Galaxy S24 Ultra, i passi avanti compiuti dal nuovo chipset a 3 nanometri e dalle ottimizzazioni software si percepiscono: con un uso medio-intenso, si chiude spesso la giornata con una percentuale di carica residua vicina al 50%.

Insomma si può tranquillamente immaginare di affrontare un pomeriggio o un’intera serata anche con il 40% di batteria, senza l’incubo di dover trovare al più presto una presa elettrica.

Samsung ha confermato la ricarica rapida via cavo a 45W: non sembra essere la soluzione migliore per chi cerca tempi di ricarica “fulminei”, anche se per molti utenti potrebbe essere ampiamente sufficiente.

La ricarica wireless si ferma invece a 15W e, pur essendo discreta, non offre la compatibilità nativa con magneti Qi2. Se si vogliono sfruttare accessori magnetici, serve quindi una cover apposita con magneti integrati.

Colori, versioni e prezzi

Samsung propone l’S25 Ultra con tre diversi tagli di memoria (256GB, 512GB e 1TB), tutti con 12GB di RAM, e in quattro colorazioni standard: Titanium Silverblue, Titanium Whitesilver, Titanium Grey e Titanium Black.

Acquistandolo direttamente sul sito Samsung, si possono scegliere altre tre varianti esclusive: Titanium Jadegreen, Titanium Pinkgold e Titanium Jetblack.

Il prezzo dell’S25 Ultra varia ovviamente a seconda della memoria di archiviazione e della Ram. Si parte comunque da una cifra importante:

  • 56GB | 12GB: 1.499,00 €
  • 512GB | 12GB: 1.619,00 €
  • 1TB | 12GB: 1.859,00 €

Nella stessa gamma troviamo anche i “fratelli minori” Galaxy S25 e S25 Plus, realizzati con frame in alluminio e Gorilla Glass Victus II su entrambi i lati.

Sono dispositivi comunque avanzati, pur rinunciando ad alcune caratteristiche “estreme” dell’Ultra (come la S Pen integrata e le fotocamere più spinte).

Per chi cerca un top di gamma più compatto, l’S25 base (e in parte l’S25 Plus) può rappresentare un’opzione interessante.

Sette anni di aggiornamenti

Samsung ha comunicato che garantisce sette generazioni di aggiornamenti del sistema operativo e sette anni di patch di sicurezza mensili per tutti gli S25.C’è un altro valore aggiunto: chi acquista un Galaxy S25 riceve in omaggio 6 mesi di Gemini Advanced, l’intelligenza artificiale più potente di Google, che altrimenti costerebbe 21,99 euro al mese (è il prezzo dell’abbonamento Google One che include l’uso dell’IA).

Conclusioni

Nel complesso, il Galaxy S25 Ultra ci è piaciuto e pensiamo che sia ancora il miglior dispositivo Android in circolazione.

L’alleggerimento del dispositivo (218 grammi) e il design con angoli più dolci migliorano la maneggevolezza.

La One UI 7 e la Galaxy AI integrata, potenziate dal nuovo Snapdragon 8 Elite “For Galaxy”, restituiscono un’esperienza d’uso reattiva, estremamente potente e personalizzabile.

Ci ha convinto la nuova Ultra-grandangolare da 50MP, che amplia il comparto fotografico con scatti macro più dettagliati, così come la maggiore delicatezza nell’elaborazione delle immagini. Non ci è piaciuto, invece, che Samsung abbia rimosso le funzionalità Bluetooth della S Pen e che non abbia spento sulla ricarica rapida, rimasta a 45W in un mercato in cui alcuni competitor puntano con decisione su velocità più elevate.

Ad ogni modo, per chi desidera un dispositivo top di gamma con un comparto fotografico eccellente e una AI pronta a far risparmiare tempo nella quotidianità, il Galaxy S25 Ultra è, senza dubbio, una scelta obbligata per chi vuole stare veramente al passo coi tempi.

Cosa ci è piaciuto

  • L’armatura in titanio e il vetro in Gorilla Glass Armor 2: una sicurezza in caso di cadute accidentali
  • Il display con luminosità di picco a 2600 nit
  • Il processore Snapdragon 8 Elite “For Galaxy” (3 nm) estremamente potente ed efficiente
  • Galaxy AI e One UI 7 ben integrate, con funzionalità vocali e primi tentativi di cross-app action
  • Comparto fotografico completo (4 sensori posteriori) e migliorato in post-elaborazione
  • Batteria da 5.000 mAh con autonomia migliorata
  • Aggiornamenti garantiti per sette anni e Gemini Advanced gratuito per 6 mesi

Cosa non ci è piaciuto

  • Funzionalità Bluetooth rimosse dalla S Pen
  • Ricarica rapida ferma a 45W
  • Le news del Now Brief non personalizzabili
  • Unico taglio di RAM (12GB) senza opzioni superiori per i più esigenti
  • La trascrizione delle telefonate (in italiano) è troppo imprecisa

Fonte : Repubblica