“Penso che l’Italia stia cercando di trovare nuovi modi per garantire che i rimpatri avvengano davvero ed è molto positivo avere nuovi approcci”. Sono parole di apertura quelle di Magnus Brunner, commissario europeo agli Affari interni e alla migrazione. Un assist al governo Meloni che sta cercando di salvare l”operazione Albania” e il protocollo siglato con Edi Rama.
Intervistato dall’Ansa Brunner, membro del partito popolare austriaco, ha spiegato che l’Italia è “un partner molto importante per noi sul tema della migrazione e dei rimpatri”. Il commissario europeo sta lavorando a un quadro giuridico per sostenere i 27 paesi comunitari nei rimpatri. “Dobbiamo lavorare insieme per trovare soluzioni che funzionino nella pratica”.
Soluzione sui rimpatri
Secondo Brunner bisogna trovare “modi efficaci per rimpatriare le persone che non hanno bisogno di protezione nell’Unione Europea o che hanno già protezione altrove. E questo è anche ciò che consente all’Europa di avere un sistema di migrazione sostenibile”. Tuttavia “alcuni dei quadri giuridici sono diventati obsoleti. E questa era esattamente la situazione prima che concordassimo il patto sull’asilo e sulla migrazione. Con il patto ora abbiamo una base solida per implementare un sistema equo e solido”.
Domani Brunner sarà in Italia e affronterà il dossier migranti direttamente con Giorgia Meloni. Oltre alla presidente del Consiglio il commissario europeo vedrà il vicepremier e ministro degli Esteri Antonio Tajani, il ministro dell’Interno Matteo Piantedosi e quella del Lavoro e delle politiche sociali Marina Elvira Calderone. La missione in Italia servirà per fare un punto sulla prossima strategia di sicurezza interna, nonché sull’attuazione del Patto sulla migrazione e l’asilo.
“Avanti sul protocollo con l’Albania”
Il governo “è determinato a portare avanti il protocollo Italia-Albania”, ha affermato la presidente del Consiglio Giorgia Meloni intervenuta oggi, lunedì 17 febbraio, alla conferenza dei prefetti e dei questori d’Italia. “Siamo determinati a trovare una soluzione ad ogni ostacolo che appare. Crediamo nel dovere della politica di assumersi le sue responsabilità e di dare una risposta alle richieste dei cittadini”, ha detto Meloni.
La presidente del Consiglio ha auspicato che venga fatta “chiarezza” sulle norme sui Paesi sicuri e che la Corte di giustizia europea “scongiuri il rischio di compromettere le politiche di rimpatrio non solo dell’Italia ma di tutti gli stati membri dell’Unione europea”.
Ora il mio intervento dalla Scuola Superiore Amministrazione dell’Interno. Collegatevi. https://t.co/xjghJwnlD8
— Giorgia Meloni (@GiorgiaMeloni) February 17, 2025
Alla conferenza è intervenuto anche Matteo Piantedosi. Il titolare del Viminale ha fornito qualche dato. “Per il terzo anno di fila e anche nei primi mesi di quest’anno si registra un incremento del 15-20% di espulsioni, ovvero di rimpatri effettivi che facciamo, anche se non ci sembra ancora abbastanza”.
“Rispetto al 2022 lo scorso anno abbiamo incrementato di circa 1300 persone espulse in più, sono 1300 potenziali fattori di insicurezza per i nostri concittadini, perché sono persone che sono state individuate non solo per la condizione di irregolarità sul territorio ma sono state anche riconosciute come potenziale pericolo per la sicurezza dei cittadini”, ha spiegato Piantedosi.
“Gli sbarchi sono in calo del 60%, non a caso, ma per merito di una miriade di accordi internazionali. Abbiamo favorito e incrementato i corridoi umanitari e gli ingressi per lavoro regolare. Puntiamo ad un sistema di accoglienza stabile che non metta a repentaglio la sicurezza degli italiani”, ha dichiarato il ministro dell’Interno.
Fonte : Today