Camilla Sanvoisin trovata morta in casa, il fidanzato: “Non sono un mostro, la amavo”

Maddalena Urbani, Maria Chiara Previtali, Simona Michelangeli e ora Camilla Sanvoisin. Quattro donne tra i 18 e i 41 anni morte per overdose. Storie drammatiche, al limite, che si intrecciano tra le maglie oscure della droga. Nella giornata di oggi, 17 febbraio, arriverà una prima risposta sulla morte di Camilla, la 25enne trovata morta nell’appartamento che divideva con Giacomo Celluprica, il suo compagno, a Roma. Sarà svolta l’autopsia. L’ipotesi è che la ragazza, figlia del produttore televisivo Axel Egon e della ceramista Eva Audizi, sia deceduta per un abuso di sostanze stupefacenti, eroina nello specifico, probabilmente tagliata male.

Dall’esame autoptico e tossicologico, inoltre, arriveranno informazioni utili per chiarire esattamente le cause e l’orario della morte. Inoltre gli elementi che emergeranno serviranno a stabilire se, con un soccorso tempestivo, Camilla si sarebbe potuta salvare. Nel frattempo il nome del compagno è stato iscritto nel fascicolo di indagini con l’accusa di morte come conseguenza di altro reato. Una prassi, come accade in questi casi, per autorizzare alcune indagini. 

Le parole di Giacomo, il fidanzato di Camilla Sanvoisin: “Non sono un mostro”

Giacomo Celluprica, addestratore di cani con diversi vip tra i suoi clienti, ha raccontato la sua verità. In una intervista a La Repubblica ha sottolineato di non essere “un mostro”: “Amavo Camilla. Sono libero e spiegherò quello che è successo. Non so neanche di essere indagato, non so nulla in questo momento. Vorrei dire tante cose ma non posso, capitemi”.

E poi ancora: “Camilla non era la persona che descrivete guardando i social”. Celluprica, nel ripetere più volte del suo amore per la 25enne, ha parlato anche delle 40 fiale di metadone trovate in casa e che gli è costato l’arrestato con l’accusa di detenzione di stupefacenti. Il giudice su quel punto ha convalidato l’arresto, lasciandolo libero in attesa del processo: “Era contenuto all’interno di alcune fiale sigillate, che mi erano state regolarmente consegnate. Questa è stata l’unica ragione per la quale mi hanno portato via”.

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Fonte : Today