Conor McGregor a Firenze circondato da una dozzina di guardie del corpo: non sono lì per proteggerlo

Conor McGregor ha mandato in delirio Firenze con la sua presenza per lo sbarco della neonata federazione di lotta BKFC in Italia. Il campione irlandese, testimonial e partner dell’evento, si è preso il consueto bagno di folla. Ma non è passata inosservata la massiccia presenza di guardie del corpo che non lo hanno mai lasciato solo un attimo: per la sicurezza altrui.

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Conor McGregor ha fatto impazzire Firenze in questo fine settimana: il campione irlandese è stato infatti la special guest e il testimonial per il primo evento ufficiale della Bare Knuckle Fighting Championship, federazione americana di combattimento che è sbarcata in Italia: fan in delirio per The Notorious che si è preso l’intera scena, circondato dal solito folto gruppo di guardie del corpo che non lo hanno lasciato mai un attimo. Il pensiero di molti è volato al lontano 2021, sempre in Italia ma a Roma, quando la veloce vacanza in Capitale finì con l’aggressione a Francesco Facchinetti, che svelò il reale motivo della presenza del massiccio servizio di sicurezza che lo salvò dal peggio.

Firenze è diventata per 48 ore la culla della lotta mondiale. Ad attirare sul capoluogo toscano gli occhi del mondo delle arti marziali miste e delle sfide a mani nude sull’ottagono, la BKFC che ha presentato in una conferenza stampa epocale al Palagio di parte Guelfa in pieno centro storico della città, l’appuntamento del prossimo 26 aprile. Con Conor McGregor partner ufficiale di questa neo federazione nata nel 2018 a Filadelfia, che ha scaldato la folla e gli appassionati, in una conferenza stampa in cui si è divertito anche a parlare in italiano.

Tra il pubblico in delirio che ha seguito McGregor ovunque, non è mancato il classico stuolo di guardie del corpo che da sempre circondano il campione irlandese. Che non l’hanno mai lasciato un secondo nelle sue apparizioni pubbliche se non nel momento della conferenza. Prima e dopo, un cordone costante che non è passato inosservato e che ha sollevato nuove discussioni tra l’averlo per reale necessità o il semplice pretesto per creare il solito clamore mediatico. La realtà è che quelle guardie appositamente addestrate per evitare problemi hanno un compito ben preciso: fermare lo stesso McGregor evitando che assalga altre persone.

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Quando Mcgregor colpì Facchinetti a Roma: “Gli si spense il cervello”

La memoria va diretta a quanto accadde in un’altra apparizione di Conor McGregor in Italia. Ci riferiamo alla sua apparizione a Roma, nel 2021, quando nel corso di una vacanza in Capitale prese a pugni in faccia Francesco Facchinetti in una dinamica di fatti ai limiti del surreale: “Ho capito allora a cosa servisse l’esercito di guardie del corpo che lo circondano costantemente” ha affermato dopo la brutale aggressione, il produttore e imprenditore milanese. “Non a difendere lui dagli altri, ma noi da lui”, aveva poi commentato, raccontando come gli sarebbe potuta andare ancor peggio se non fossero intervenuti gli uomini di sicurezza che lo accompagnano sempre e che lo fermarono: “Gli si era spento il cervello, lo appesero letteralmente al muro per tenerlo fermo”.

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Fonte : Fanpage