Bentornati su AgriNext, l’informazione sull’agricoltura in transizione che da Bruxelles arriva sulle nostre tavole. La newsletter è a cura di Alessia Capasso, Food & Agri reporter per Europa.Today.it (per commenti, suggerimenti ed eventuali correzioni scrivete ad alessiacapasso@yahoo.it). Questa settimana è emersa sui media la storia di un bracciante che lavorava nell’Agro pontino a cui sono state amputate due gambe, dopo una grave crisi cardiaca, che potrebbe essere connessa ad un’esposizione prolungata ai pesticidi. La sua storia ci ricorda per certi versi quella di Satnam Singh, di cui abbiamo parlato nella puntata del nostro podcast dedicata alla condizionalità sociale. Potete ascoltarla direttamente sul nostro sito o su Spotify.
La settimana agroalimentare nell’Unione europea
Intensa e dibattuta la settimana agricola di febbraio appena trascorsa, con gli eurodeputati riuniti in plenaria a Strasburgo mentre il commissario per l’Agricoltura Christophe Hansen ha avuto un’agenda fitta di incontri in vista della presentazione della “Visione per l’agricoltura e il cibo”. Il piano quinquennale dell’Ue, che punta a vedere meno trattori in giro per Bruxelles a protestare, verrà svelato il 19 febbraio sotto l’egida del commissario per la Coesione Raffaele Fitto. Prima di occuparcene, facciamo un passo indietro e vediamo cosa è accaduto nel frattempo nella capitale europea.
Due vite – Il 10 febbraio il commissario lussemburghese ha discusso di una proposta con misure specifiche con il Gruppo di Alto Livello sul vino. L’obiettivo del “pacchetto” è di sostenere il settore europeo della vite, che sta affrontando sfide significative come la diminuzione dei consumi, i cambiamenti climatici e la minaccia di dazi statunitensi. Nella lista trapelata da fonti vicine al commissario risultano interventi rapidi per affrontare le difficoltà attuali del settore, senza attendere la riforma della Politica agricola comune (Pac). Altre misure sono volte al rafforzamento della posizione dei viticoltori e alla promozione delle organizzazioni per aumentare il loro potere contrattuale. Il punto davvero dolente è che le viti in giro per l’Europa sono troppe, inserite in contesti siccitosi, mentre gli europei si orientano sempre più verso drink e bevande meno alcoliche.
Brividi – Sui produttori incombe poi la “minaccia” del Beating cancer (Beca), il documento della Commissione per combattere il cancro che non fa sconti agli effetti provocati dal consumo di alcolici. Mentre si attende già per marzo 2025 una proposta di misure specifiche per il settore vitivinicolo, le organizzazioni agricole come Confagricoltura temono una stangata sul settore derivante da misure relative all’accessibilità dei prodotti (con ad esempio prezzi e tassazione più alte, l’informazione ai consumatori e la regolamentazione della pubblicità degli alcolici).
Sinceramente – Nella serata del 10 febbraio, davanti ai membri della commissione Agri, Hansen ha discusso delle proposte per rafforzare la posizione contrattuale degli agricoltori. Nonostante gli apprezzamenti generali per l’impegno e la rapidità, vari eurodeputati hanno sollevato dubbi sull’efficacia concreta in un mercato dominato dalla Grande distribuzione. “Bisogna definire dei prezzi minimi, altrimenti non ne usciremo mai, però mi è sembrato di capire che lei voleva aprire una pista in questo settore per rispondere alla richiesta dei nostri agricoltori. Questo nuovo regolamento Ocm sarà effettivamente efficace solo se si vieta la vendita in perdita dei prodotti agricoli, dobbiamo avere dei prezzi minimi, che coprano i costi di produzione e anche la retribuzione, poi questo testo non si occupa della concorrenza sleale nel mercato unico che mette in concorrenza tra loro Paesi che non hanno le stesse condizioni”, ha dichiarato l’onorevole Pennelle dei Patrioti per l’Europa.
Volevo essere un duro – Stefano Bonaccini (Pd – S&d) ha proposto invece misure più stringenti nei contratti transfrontalieri: “Interverremo sul testo affinché le modalità di collaborazione tra le autorità di contrasto nazionali non si limitino, come previsto dalla proposta, ad una procedura di cortesia, ma arrivino a replicare un modello europeo di estremo successo, cioè la procedura ex ufficio per la tutela delle indicazioni geografiche all’interno del mercato unico, in base al quale ogni Stato membro ha l’obbligo di rimuovere dal mercato ogni prodotto dopo Igp contraffatto. Allo stesso modo, vogliamo si crei un sistema che obblighi le autorità nazionali a intervenire per porre fine a qualsiasi pratica sleale imposta da un proprio acquirente”.
Cosa bolle in pentola
Fiumi di parole – Mentre a Pordenone i trattori scendevano in piazza in una manifestazione contro burocrazia eccessiva e accordi di libero scambio, il 13 febbraio in Plenaria c’è stato un animato dibattito sull’accordo commerciale con il Mercosur, con un focus sull’agricoltura. Tra i principali interventi, Carlo Fidanza (Fratelli d’Italia – Ecr) ha espresso preoccupazioni circa l’equilibrio dell’accordo, criticando l’accesso per i produttori sudamericani a pratiche come l’uso di pesticidi vietati in Europa. Brando Benifei (Pd – S&D) ha evidenziato invece che l’accordo potrebbe avere importanti implicazioni geopolitiche e vantaggi strategici per l’Ue, ma ha sollevato la necessità di un monitoraggio continuo, in particolare sulle questioni ambientali e sui controlli fitosanitari. Il commissario europeo al Commercio, Maros Sefcovic, ha assicurato che insistito sulle “misure di salvaguardia per proteggere i nostri settori sensibili” e sul fatto che “un miliardo di euro sarà a disposizione per far fronte a qualsiasi circostanza imprevista”. In molti dubitano questa cifra basterà a compensare i contraccolpi dei prodotti latinoamericani.
Eden – Come anticipato il giorno fatidico in cui Raffaele Fitto presenterà la “Visione per l’agricoltura e il cibo” è fissato per il 19 febbraio. Il piano per i prossimi cinque anni promette di proseguire con i pagamenti diretti, ma di destinarli innanzitutto “a chi ne ha più bisogno”. La Pac diventerà più snella, ma non necessariamente più verde. Per compensare gli effetti degli accordi di libero scambio (Mercosur & co.), Bruxelles richiederà standard più severi per le importazioni, soprattutto su pesticidi e benessere animale. Riuscirà a convincere i colossi dell’agrifood europeo come Bayer Monsanto e Basf a smettere di esportare in America Latina, Usa, Africa e Asia prodotti vietati nell’Ue?
Soldi – Il dibattito sui fondi della Pac si è animato non appena è emersa una bozza in commissione Budget. Suggerirebbe l’unificazione dei fondi per il settore rurale con quelli destinati alla coesione. Apriti cielo. Le organizzazioni agricole hanno immediatamente sollevato preoccupazioni, temendo che questa fusione possa danneggiare la competitività degli agricoltori europei, in particolare quelli italiani. Durante un incontro a Strasburgo col commissario Hansen, Ettore Prandini e Luigi Scordamaglia, rispettivamente presidenti di Farm Europe e Eat Europe, hanno ribadito la necessità di tutelare le risorse destinate al reddito agricolo e al settore vitivinicolo, soprattutto in un periodo geopolitico ed economico complesso.
Demoni – Oltre 200 organizzazioni, tra cui Greenpeace, contestano la proposta polacca di escludere i “nuovi Ogm”, noti come Nuove tecniche genomiche (Ngt) dalle normative esistenti nell’Ue, con rischi di danni per l’ambiente, la salute umana e il settore agricolo europeo. Le nuove tecniche di editing genetico, denunciano, potrebbero aumentare il controllo da parte di grandi multinazionali sui semi, riducendo la biodiversità e mettendo a rischio le pratiche agricole sostenibili. Le Ong e i piccoli produttori temono che la deregolamentazione favorisca le grandi aziende sementiere, indebolendo le catene di approvvigionamento alimentari locali e minacciando il settore biologico e non Ogm.
Fuori dal gregge – Rapporti e dati
Voglio andare a vivere in campagna – Il bio in ripresa, con un valore complessivo di 54,7 miliardi di euro a livello mondiale e un aumento del 3% rispetto all’anno precedente. In particolare, l’Unione Europea ha visto un incremento delle vendite di prodotti biologici, che si attestano a 46,5 miliardi di euro, con la Germania al primo posto con 16,1 miliardi. È quanto emerge dal report “The World of Organic Agriculture 2024”. L’Italia si conferma tra i Paesi europei con la maggiore superficie coltivata a biologico, con oltre 2,5 milioni di ettari, e il primato per il numero di produttori e trasformatori bio. La percentuale di superficie agricola utilizzata per coltivazioni biologiche nella penisola sfiora il 20%, circa il doppio della media europea, consolidando la posizione del Paese come leader nel settore. Secondo Maria Grazia Mammuccini, presidente di FederBio, nonostante l’incremento delle superfici biologiche sia un segnale positivo, è fondamentale continuare a stimolare i consumi e a supportare la ricerca per favorire una transizione agroecologica completa.
L’agenda agricola a Bruxelles e dintorni
19 febbraio – A Bruxelles verrà presentata la Visione per l’agricoltura e il cibo.
20 febbraio – Nei Paesi Bassi si terrà il seminario sulla Robotica e l’Intelligenza Artificiale in agricoltura e silvicoltura, per illustrare come queste nuove tecnologie possono aiutare a risolvere specifiche esigenze.
Dal 22 febbraio al 2 marzo – Cresce l’attesa per il Salon International de l’Agriculture, il più grande evento agricolo di Francia e uno dei più grandi d’Europa. La Commissione europea sarà presente con uno stand.
Fonte : Today