È arrivata nella notte in Israele una fornitura di 1.800 bombe Mk-84 (circa 900 chilogrammi di peso) sbloccata di recente dall’amministrazione Trump. La consegna nel giorno della prima visita in Israele del segretario di Stato Usa Marco Rubio per un colloquio con il premier israeliano Benjamin Netanyahu.
“Un asset significativo per l’aeronautica e le forze armate israeliane ed è un’ulteriore prova dell’alleanza forte tra Israele e gli Stati Uniti”, ha commentato il ministro della Difesa, Israel Katz. La consegna di queste munizioni era stata bloccata lo scorso maggio dall’allora amministrazione Biden nel mezzo delle massicce operazioni militari israeliane contro Hamas nella Striscia di Gaza.
Incontrando il segretario di Stato Usa, Marco Rubio – alla sua prima missione in Medio Oriente – il premier israeliano, Benjamin Netanyahu ha tessuto lodi al presidente statunitense Donald Trump descrivendolo come “il più grande amico che Israele abbia mai avuto alla Casa Bianca”. Al centro dei colloqui il contrasto alla minaccia rappresentata dall’Iran: “Siamo d’accordo sul fatto che agli ayatollah non va permesso di avere armi nucleari – spiega Netanyahu – Concordiamo anche sul fatto che l’aggressione dell’Iran nella regione va fermata”.
Rubio ha rimarcato come l’Iran rappresenti “la più grande fonte di instabilità nella regione, è dietro a ogni gruppo terroristico, dietro a ogni atto di violenza, dietro a ogni attività destabilizzante, dietro a tutto ciò che minaccia la pace e la stabilità per milioni di persone che vivono in questa regione”.
“E per Iran – ha puntualizzato – intendo gli ayatollah”. E ha aggiunto: Non potrà mai esserci un Iran nucleare, un Iran nucleare che possa ritenersi immune da pressioni e azione. Non potrà mai accadere”.
Quanto al futuro della Striscia di Gaza il segretario di Stato Usa, Marco Rubio, ha rimarcato l’intento di eliminare Hamas: “Hamas non può continuare come forza militare o di governo”. Sul tavolo anche il cosiddetto piano “Riviera di Gaza” presentato la scorsa settimana da Trump per incoraggiare l’emigrazione volontaria dei palestinesi dalla Striscia di Gaza e la cessione dell’enclave costiera palestinese agli Stati Uniti per una “riqualificazione” sul modello degli Emirati Arabi.
Il progetto “riviera” di Trump per Gaza: “Israele ce la consegnerà dopo la guerra”
Fonte : Today