Olly vince Sanremo con il brano “Balorda nostalgia”. Sul secondo gradino del podio Lucio Corsi in gara col brano “Volevo essere un duro”. Terza posizione per Brunori Sas con “L’albero delle noci”. Quarto Fedez con “Battito”. Quinto Simone Cristicchi con “Quando sarai piccola. Grande esclusa dai primi cinque è Giorgia, classificatasi sesta, in lacrime nel momento in cui riceve il premio Tim per “La cura”, di fronte alla standing ovation del pubblico.
L’intervista a Olly: “Sono nostalgico, soprattutto in amore. FantaSanremo? Ho voglia di divertire”
Il meglio e il peggio della finale di Sanremo
La classifica completa
- Olly “Balorda nostalgia”
- Lucio Corsi “Volevo essere un duro”
- Brunori Sas
- Fedez
- Simone Cristicchi
- Giorgia “La cura per me”
- Achille Lauro “Incoscienti giovani”
- Francesco Gabbani “Viva la vita”
- Irama “Lentamente”
- Coma cose “Cuoricini”
- Bresh “La tana del granchio”
- Elodie “Dimenticarsi alle 7”
- Noemi “Se ti innamori muori”
- The kolors “Tu con chi fai l’amore”
- Rocco Hunt “Mille vote ancora”
- Willie Peyote “Grazie ma no grazie”
- Sarah Toscano “Amarcord”
- Shablo “La mia parola”
- Rose Villain “Fuorilegge”
- Joan Thiele “Eco”
- Francesca Michilin “Fango in apradiso”
- Modà “Non ti dimentico”
- Massimo Ranieri “Tra le mani un cuore”
- Serena Brancale “Anema e core”
- Tony Effe “Damme na mano”
- Gaia “Chiamo io, chiami tu”
- Clara “Febbre”
- Rkomi “Il ritmo delle cose”
- Marcella Bella “Pelle diamante”
Gli altri premi
Il premio della sala stampa va a Lucio Corsi con “Volevo essere un duro”. Il premio della Critica, indetto dalla sala stampa, va a “Quando sarai piccola” Simone Cristicchi. Il premio Sergio Bardotti per il miglior testo va a Brunori Sas per “L’albero delle noci”. Il premio Giancarlo Bigazzi per la miglior composizione musicale va a “Quando sarai piccola” di Simone Cristicchi. Il premio Tim va a Giorgia con “La cura per me”.
Gabry Ponte presenta il nuovo jingle “Tutta l’Italia”
Co conduttori della serata finale Alessia Marcuzzi e Alessandro Cattelan. Ad aprire la diretta Gabry Ponte, che ha dato il via alla puntata con la techno tarantella ‘Tutta l’Italia’, il brano che è stato scelto anche come nuovo jingle del Festival. Conti ha annunciato così il celebre producer: “Il Festival ha avuto un ascolto record. E sapete perché? Perché anche ieri sera ci ha guardato tutta ma proprio tutta l’Italia!”. In scena alla consolle e al centro del palco c’è l’autore del brano, il dj e producer Gabry Ponte e accanto a lui, a dare voce al jingle ufficiale del Festival, c’è un cantante mascherato che è Andrea Bonomo.
[embedded content]
Alberto Angela ai giovani: “Credete nel futuro”
Ospite poi Alberto Angela, che incoraggia i giovani a credere nel futuro e non avere timore. Il divulgatore è sul palco per presentare la puntata speciale di ‘Ulisse’ dedicata ai 100 anni della nascita di Andrea Camilleri, Angela dice: “Trovarsi qui è emozione incredibile”. Poi ricorda le canzoni sanremesi che più lo hanno toccato nel corso degli anni: ‘Vita spericolata’ di Vasco Rossi e ‘Terra promessa’ di Eros Ramazzotti, entrambe uscite quando era ventenne. E proprio su quest’ultima dice: “Nel brano di Eros si parla della speranza di un futuro dove far crescere i pensieri. Ora vedo timore nei ragazzi. A loro dico: credete nel futuro”.
Antonello Venditti ritira il premio alla carriera
E’ poi il momento di Antonello Venditti che, dopo aver cantato ‘Ricordati di me’ e ‘Amici mai’, riceve il premio alla Carriera sul palco dell’Ariston. Accompagnato dall’immancabile sax, Venditti è apparso stanco, ma ha portato a casa l’esibizione con grande professionalità e trasoirti. Il motivo l’ha spiegato lui stesso a Carlo Conti: “sono quindici giorni che ho 37.5 di febbre” ha detto il cantante. Pronta la risposta di Conti: “vedrai che l’applauso dell’Ariston ti farà passare la febbre”.
Premio alla carriera ad Antonello Venditti: “A Sanremo nonostante la febbre”
Edoardo Bove e l’importanza del primo soccorso
Edoardo Bove, 22enne centrocampista della Fiorentina, tra gli ospiti più attesi della serata finale di Sanremo 2025, ha sottolineato sul palco dell’Ariston l’importanza del primo soccorso e ha raccontato com’è cambiata la sua vita negli ultimi due mesi, da quando per un malore si è accasciato in campo allo stadio Franchi di Firenze il 1° dicembre al 17esimo minuto del primo tempo della partita che stava giocando contro l’Inter. All’ospedale Careggi del capoluogo toscano gli è stato impiantato un defibrillatore sottocutaneo che gli ha salvato la vita, ma che ora rischia di comprometterne la carriera per via delle regole in vigore in Italia.
Fonte : Today