Il meglio e il peggio della finale di Sanremo

Anche stasera si corre. Cinque ore tutte d’un fiato prima di far scendere il sipario sulla 75esima edizione del Festival di Sanremo, che ha visto trionfare Olly. Carlo Conti più che un maratoneta è stato un centometrista, tagliando il traguardo senza fronzoli, grosse polemiche né colpi di scena, ma portando comunque a casa un risultato straordinario. Che sia piaciuto o meno, il Festival dei record adesso è il suo. 

Cattelan erede perfetto, Marcuzzi versione teenager 

Alessandro Cattelan sembra conduca Sanremo da sempre. Un nome messo sul piatto ogni anno, ma che solo Carlo Conti ha chiamato a rapporto, prima al Dopofestival – un carrozzone che ha saputo timonare con maestria – e poi per la finale di un’edizione record. Cattelan sembra nel salotto di casa con gli amici di sempre, brillante, fresco, senza cedere mai il passo a un filo di agitazione. Ha il mestiere in mano e si vede, peccato però che resti quasi sempre arginato alla presentazione dei cantanti in gara. Meritava più spazio rispetto all’elenco della spesa. Sarebbe l’erede perfetto per la conduzione dei prossimi anni, se solo non ci fosse l’ombra di Stefano De Martino. 

Alessia Marcuzzi versione teenager, tra battute da generazione Z e simpatia a tratti forzata. Per la prima volta sul palco dell’Ariston, è completamente a suo agio, anche se non porta valore aggiunto alla serata (nonostante i tentativi a tratti stucchevoli, come il momento ‘provola’ con Achille Lauro). Nessun guizzo, ma è pur vero che di Geppi Cucciari quest’anno una ce n’era. 

Marcuzzi LaPresse

Venditti febbricitante

Premio alla carriera ad Antonello Venditti, che canta due capolavori come “Ricordati di me” e “Amici mai”. Leggermente sotto tono, ma a un artista del genere si perdona tutto. Dopo i ringraziamenti di rito e qualche considerazione sulla vita, la confessione sull’influenza: “Ho 37 e mezzo da due settimane e non so come farla scendere”. Momento geriatria delizioso. 

Il momento ‘sfascione’ con i Planet Funk

Sì, ok i Duran Duran, ma anche giocando in casa non ci dice male. Sul palco della nave Costa si esibiscono i Planet Funk con un medley irresistibile delle loro hit. Sembra il Cocoricò di Riccione (c’è anche la vista mare), ma dura come i pomodorini sulla bruschetta. Qualche minuto in più alla ‘o famo strano’, arrivati alla fine, ce lo meritavamo.  

Colpaccio Edoardo Bove

Se Sinner continua a dare forfait perché ha “meglio da fare”, Carlo Conti alza l’asticella e non solo porta uno sportivo a Sanremo, ma una storia forte. Edoardo Bove, giovane calciatore della Fiorentina che lo scorso dicembre ha avuto un malore in campo ed è stato operato d’urgenza al cuore, ha condiviso con generosità questo momento difficile che sta vivendo lontano dal calcio. Timido, a tratti impacciato, ma coraggioso e meravigliosamente vero in tutte le sue fragilità, lancia anche un potente messaggio sull’importanza della salute mentale. Un grande esempio per i più giovani e non solo. 6-0 a Jannik e tutti a casa. 

Edoardo Bove LaPresse-3

Fonte : Today