C’era una volta la tv “buona maestra”. Quella che si faceva in Rai. Negli anni Sessanta, il pedagogo Alberto Manzi insegnava italiano e matematica nella fascia preserale, con la trasmissione “Non è mai troppo tardi”. Oggi invece l’educazione passa per YouTube.
Elia Bombardelli, docente 37enne del liceo Steam di Rovereto e alla Bocconi di Milano, usa la piattaforma streaming di Google per condividere le sue videolezioni di matematica. Al canale di Bombardelli si sono iscritte 573mila persone. Le visualizzazioni complessive sono più di 130 milioni.
Numeri impressionanti, ma come le è venuta questa idea?
“Quindici anni fa ho iniziato a usare video in inglese per prepararmi meglio a un esame universitario. Quando sono diventato un insegnante, mi sono accorto che online non c’erano materiali simili in italiano per le superiori. Quindi ho iniziato a farli io per le mie classi”.
E li ha messi su YouTube.
“Sì, perché all’epoca era una delle pochissime piattaforme che consentiva di caricare e vedere i video gratis. Era il 2012 e l’alternativa sarebbe stata creare un sito internet complicato e costoso”.
Potrebbe vivere soltanto di questo?
“Non è il mio scopo. Ho sempre pensato ai miei video come a un’integrazione del lavoro che faccio in classe”.
Chi sono i suoi follower?
“Studenti delle superiori che vogliono ripassare un argomento, in vista di una verifica. Ma anche universitari del primo anno. E poi colleghi di materie STEM (come matematica e fisica, ndr) che usano i miei video con i loro alunni”.
Sul suo canale lei spiega di tutto: dalle moltiplicazioni alle funzioni. Crede di essere meglio dell’IA?
“Il paragone è impossibile, ma guardo con grande interesse all’impatto dell’intelligenza artificiale sulla scuola: secondo me bisogna spiegare bene ai ragazzi come farne un uso virtuoso”.
Cosa vedono i suoi studenti su YouTube, oltre ai suoi corsi?
“Gaming, vlog personali, tanto sport. Ma anche corsi e tutorial: c’è tanto materiale di qualità per imparare”.
Perché, secondo lei, gli youtuber in televisione non funzionano?
“Non ho esperienza televisiva, ma immagino subentrino dinamiche diverse. Su YouTube c’è un effetto community: le persone ti seguono per il tuo stile e l’autenticità. In TV c’è un pubblico più adulto, altri orari e altre regole”.
Ma lei un programma in tv lo farebbe?
“No, in questo momento preferisco tenermi l’aula. E continuo a preferire YouTube”.
Fonte : Repubblica