AGI – Giacomo Tortu, fratello del corridore olimpionico Filippo, è indagato dalla procura di Milano in qualità di presunto mandante del tentativo di spiare Marcell Jacobs e il suo staff nell’ambito dell’inchiesta della Dda e della Procura nazionale antimafia sulla centrale milanese di dossieraggi illeciti.
A fare il nome di Giacomo Tortu sarebbe stato l’ex poliziotto Carmine Gallo, amministratore delegato di Equalize, in uno degli interrogatori resi con il pm della Dda Francesco De Tommasi e i carabinieri del nucleo investigativo di Varese e dopo essere finito agli arresti domiciliari.
Il fratello di Tortu, anche per il tramite di un avvocato padovano, sarebbe stato interessato a conoscere gli esiti degli esami del sangue di Jacobs, fresco vincitore dei 100 metri alle olimpiadi di Tokyo, ma anche il contenuto di telefonate e chat tra Jacobs e il suo staff.
“La Federazione non è preoccupata, né rattristata”: lo assicura il presidente della Fidal, Stefano Mei, commentando al Tg1 la notizia dell’indagine sul fratello di Filippo Tortu per presunto spionaggio. “Se questo fosse confermato, la procura federale sarà pronta ad aprire un fascicolo”, ha detto Mei, precisando che “Filippo Tortu non risulta assolutamente sfiorato dall’inchiesta”. Mei ha assicurato che il caso non si ripercuoterà sulle convocazioni in azzurro: “Come sempre in nazionale andrà chi va più veloce e questo sarà la regola che varrà anche per la staffetta”, ha detto.
“Personalmente credo a Filippo Tortu quando dice di essere estraneo alla vicenda che coinvolge il fratello Giacomo”: è quanto dichiara in una nota inviata all’AGI, Marcell Jacobs. “Detto questo, che qualcuno abbia potuto spiare i miei cellulari mi rattrista e mi preoccupa“, ha aggiunto l’oro olimpico di Tokyo 2021 nei 100 metri e staffetta 4×100. “Dal presidente della Fidal – ha aggiunto Jacobs – mi sarei almeno aspettato solidarietà in attesa che la Procura completi le indagini”.
Fonte : Agi