Ventisei giorni dopo essere stata rimossa dagli app store statunitensi, TikTok è tornata nei negozi digitali di Apple e Google. I due giganti hanno ripristinato l’applicazione del social cinese dopo aver ricevuto una lettera dalla nuova procuratrice generale degli Stati Uniti Pam Bondi, che ha assicurato alle aziende che non sarebbero state multate, come ha riferito Bloomberg. Il 13 febbraio Google ha confermato a Wired US di aver ripristinato TikTok, senza però spiegare il motivo della decisione. Apple, TikTok e il dipartimento di Giustizia statunitense non hanno risposto immediatamente alle richieste di commento.
Il caos attorno al ban di TikTok negli Stati Uniti
Il ritorno dell’app chiude un paio di settimane difficili per TikTok. Il 19 gennaio, poco prima dell’entrata in vigore di un divieto nazionale, la piattaforma è scomparsa dagli app store statunitensi e diventata inaccessibile per gli utenti di tutto il paese. A nemmeno 24 ore di distanza – dopo che i dirigenti di TikTok hanno ricevuto assicurazioni dal presidente entrante Donald Trump – il social è tornato online negli Stati Uniti. Con uno dei primi ordini esecutivi dopo il suo insediamento, Trump ha concesso una proroga di 75 giorni a TikTok.
Ciononostante, Google e Apple hanno continuato a tenere il servizio fuori dai loro marketplace, impedendo così ai nuovi utenti di installarlo. Questo perché la legge alla base del ban – il Protecting Americans From Foreign Adversary Controlled Applications Act (Pafaca) – stabilisce che le aziende tecnologiche americane non possano “distribuire, mantenere o aggiornare” le applicazioni di ByteDance, la società madre di TikTok, imponendo multe salatissime in caso di violazioni. Di conseguenza oltre a TikTok, per oltre tre settimane non sono state disponibili per il download anche una decina di altre app di ByteDance, tra cui Lemon8, CapCut e Marvel Snap (che a loro volta sono tornate negli app store americani il 13 febbraio).
Nel periodo in cui TikTok non è stato disponibile, gli utenti che cercavano il social nella versione statunitense dell’App Store di iOs sono stati accolti da un messaggio che segnalava che la piattaforma “e altre applicazioni ByteDance non sono disponibili nel paese o nella regione in cui ti trovi”, con un link a un lungo articolo che spiegava il motivo della scomparsa dell’app e ricordava che non sarebbe stato nemmeno possibile aggiornarla. Una comunicazione simile era presente anche nel Play Store di Google. Nel frattempo molti americani hanno iniziato a migrare in massa verso app rivali, come RedNote.
Cosa succede adesso
Il Pafaca consente al presidente degli Stati Uniti di posticipare di 90 giorni la scadenza per l’entrata in vigore del ban, nel caso di “progressi significativi” verso un accordo per la vendita dell’app a una società non cinese.
Fonte : Wired