“Mi abbracciava e mi chiedeva se si può fare tra militari”: soldata denuncia per molestie un colonnello

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“Mi ha tolto gli occhiali e la mascherina e mi ha chiesto di sciogliermi i capelli”: così una soldata ha denunciato quanto sarebbe accaduto nell’ufficio di un suo comandante in Calabria. Ora il giudice per le indagini preliminari dovrà decidere se avviare un processo o meno nei confronti dell’ufficiale: la decisione però si fa attendere da un anno e mezzo.

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Immagine di repertorio

É stata rinviata per quattro volte l’udienza davanti al gup che deciderà se mandare a processo o meno un tenente colonnello dell’Esercito accusato di violenza sessuale nei confronti di una soldata. L’udienza era fissata per il 12 febbraio ma, ancora una volta, verrà posticipato. Questa volta al 12 marzo per un “impedimento del giudice”. Questa udienza però la si attende da un anno e mezzo. Intanto l’uomo è ancora in servizio. Ma di cosa è accusato questo ufficiale dell’Esercito?

Una donna in servizio in una delle caserme della Calabria avrebbe riportato nella sua denuncia quanto sarebbe accaduto nel 2021, durante l’orario di lavoro. Era una mattina e la soldata aveva l’ordine di portare nell’ufficio del tenente colonnello dei documenti: quando l’ufficiale e la soldata si sono trovati da soli nell’ufficio il primo avrebbe iniziato a rivolgere alla ragazza domande private e che nulla c’entrano con il lavoro militare. Tipo: “Quanti hanno hai?“; “Hai il fidanzato?“. Non solo, la ragazza nella sua deposizione ha raccontato: “Mentre mi diceva le suddette frasi si è avvicinato al mio volto, mi ha tolto gli occhiali e la mascherina e mi ha chiesto di sciogliermi i capelli“. La soldata era riuscita però a uscire dall’ufficio sottolinenando al comandante che tutto quello non fosse appropriato.

Sempre nello stesso giorno del 2021 la ragazza ha raccontato di averlo rivisto in auto all’interno della caserma e lui le avrebbe detto di aiutarlo a trasportare 10mila pacchi. “Ma una volta vicino all’auto ho notato all’interno solo due berretti e la sciabola che ho portato nel suo ufficio“. E ancora: “Mentre ero nel suo ufficio ha chiuso la porta e si è avvicinato nuovamente a me e, come aveva fatto in precedenza, ha ripetuto le stesse frasi. Mi ha tolto occhiali e mascherina, ma in questa circostanza mi abbracciava e diceva ‘non si può fare tra militari, vero?“.

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Quello che ha provato la ragazza sono stati attimi di panico: “A quel punto ho iniziato a provare un forte disagio e sentivo che stavo per piangere perché temevo che l’uomo stesse per prendersi ulteriori e più gravi libertà. Mi divincolavo da lui e mi allontanavo velocemente dal suo ufficio“. La soldata ha poi raccontato che quando è rientrata al corpo di guardia il suo diretto comandante l’ha vista piangere: a lui la ragazza avrebbe raccontato tutto quanto era accaduto.

Il giorno successivo l’ufficiale indagato si sarebbe presentato al corpo di guardia dove – in base alle procedure anti Covid – si sarebbe fatto prendere la temperatura e sempre alla stessa soldatessa avrebbe chiesto: “Ti sono mancato?“. Invitandola ad andare nuovamente nel suo ufficio una volta terminato il servizio, “ma io ho prontamente rifiutato“. La soldata ha poi precisato che una sua superiore avrebbe provato a convincerla a non raccontare quanto accaduto perché il tenente colonnello aveva già problemi personali e che la ragazza gli avrebbe ulteriormente rovinato la sua posizione lavorativa. “Mi sarei aspettata una solidarietà e un sostegno femminile“, ha concluso la vittima nella sua denuncia. Ora si attende l’udienza del 12 marzo e si saprà se per il tenente colonnello inizierà un processo per molestie.

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Fonte : Fanpage