Gli Stati Uniti si preparano a rilasciare Alexander Vinnik, un cittadino russo sospettato di essere un criminale informatico, come parte dello scambio con la Russia che ha permesso a Marc Fogel, un insegnante americano detenuto da tre anni in un carcere del paese per futili motivi, di tornare finalmente a casa. Una notizia trapelata in rete nelle ore precedenti, e poi confermata alla BBC da un portavoce della Casa Bianca. Quello che tutti si chiedono, allora, è chi è davvero Alexander Vinnik? E perchè è tanto importante da essere l’oggetto di uno scambio di prigionieri così delicato tra i due paesi?
Chi è Alexander Vinnik
IT specialist di origine russa prima che criminale informatico, Alexander Vinnik è stato arrestato nel 2017 sulle spiagge di un piccolo villaggio del nord della Grecia, e detenuto su richiesta di Washington, perchè sospettato di aver riciclato 4 miliardi di dollari attraverso BTC-e, una piattaforma dedicata alla compravendita di criptovalute. Più nel dettaglio, secondo il Dipartimento di Giustizia statunitense, BTC-e è stata utilizzata dai cybercriminali di tutto il mondo per trasferire, riciclare e depositare i proventi di crimini illegali come attacchi ransomware, schemi di furto di identità, corruzione di funzionari pubblici e vendita di droga. Dal 2011 al 2017, anno in cui è stata chiusa a seguito dell’arresto di Vinnik, la piattaforma ha elaborato più di 9 miliardi di dollari di transazioni, servendo oltre un milione di utenti in tutto il mondo – di cui la maggioranza localizzata negli Stati Uniti.
A questo si aggiunge un ipotetico coinvolgimento del criminale russo nel fallimento di Mt. Gox, un sito per lo scambio di criptovalute con sede in Giappone, chiuso nel 2014 a seguito di una violazione. In quell’occasione, secondo alcune accuse avanzate dal Dipartimento di Giustizia, Vinnik sarebbe riuscito a guadagnare denaro dall’attacco a Mt. Gox, che avrebbe poi riciclato attraverso BTC-e e Tradehill, un altro exchange con sede a San Francisco di sua proprietà. Insomma, un’attività criminale piuttosto intensa, che ha portato l’imprenditore russo a essere arrestato ed estradato prima in Francia e poi negli Stati Uniti, dove a maggio 2024 si è dichiarato colpevole di associazione a delinquere finalizzata al riciclaggio di denaro. Un reato che poteva costargli fino a 20 anni di carcere, se non fosse che la sentenza di condanna è stata rimandata senza spiegazioni esaustive lo scorso anno.
Il ritorno di Vinnik in Russia
Alexander Vinnik è dunque pronto per tornare in Russia, dove sarà accolto con grande entusiasmo, come già successo lo scorso agosto. Molti funzionari e giornalisti russi, infatti, sostengono che lo scambio di prigionieri messo in campo dagli Stati Uniti sia decisamente più favorevole per il governo russo che per la controparte. “Questo scambio è vantaggioso per la Russia. Il paese ha liberato Mark Fogel, un normale insegnante con problemi di droga – ha dichiarato al Washington Post Sergei Markov, un analista pro-Cremlino – e ottiene in cambio Vinnik, che gli Stati Uniti accusano di aver creato un enorme sistema per aggirare le sanzioni degli Stati Uniti e dell’Unione Europea utilizzando le criptovalute”. Anche il giornalista russo Andrei Zakharov, che in passato ha scritto molto su Vinnik, ci ha tenuto a sottolineare l’interesse di Mosca nell’assicurarsi la restituzione dell’informatico russo, soprattutto considerando che potrebbe ancora controllare 8 miliardi di dollari in Bitcoin rubati dalla violazione di Mt. Gox.
Fonte : Wired