Austria, leader dell’ultradestra rinuncia al mandato per formare un nuovo governo

Nessun accordo. Si sono conclusi così i negoziati per la formazione di un nuovo governo in Austria che hanno visto protagonisti, da un lato, il partito di estrema destra Fpö e, dall’altro, i popolari dell’Övp. Le trattative sono fallite dopo che erano già naufragate quelle tra Övp, i socialdemocratici dell’Spö e i liberali di NEOS. “Purtroppo le trattative non hanno avuto successo”, ha dichiarato in una nota il leader di estrema destra Herbert Kickl, che aveva ricevuto l’incarico di formare un governo dal presidente austriaco Van der Bellen. “Ho avviato colloqui con l’OeVP con l’intenzione di formare rapidamente un governo federale efficiente e secondo un calendario serrato”, spiega ancora Kickl. L’obiettivo era quello di “riportare insieme l’Austria ai vertici dell’Europa, economicamente forte, socialmente responsabile e con una politica migratoria che tutelasse gli interessi del nostro Paese e della sua popolazione”. L’Austria si trova ora ad affrontare una situazione politica senza precedenti, che potrebbe richiamare nuovamente i cittadini alle urne.

Il passo indietro di Herbert Kickl

In una lunga lettera inviata al capo dello Stato per annunciare il suo ritiro, Kickl sottolinea che, nei giorni scorsi, “prima che i punti controversi fossero stati sciolti”, i conservatori hanno insistito “affinché fosse chiarita la ripartizione dei ministeri. Noi, come Partito della Libertà, il 4 febbraio abbiamo presentato una bozza, ma purtroppo le trattative non hanno avuto successo”, prosegue. Nella sua missiva al Presidente, il leader di FPÖ, ex ministro dell’Interno, assicura che si è trattato di una scelta difficile e che non intende tentare la strada di una maggioranza con i socialdemocratici dell’SPOe. “Non faccio questo passo senza rimpianti ma non riteniamo che i negoziati con la SPOe saranno produttivi”, scrive, visto che “i colloqui preliminari con Andreas Babler hanno dimostrato non solo che le nostre posizioni differiscono notevolmente su questioni cruciali, ma che la SPOe è fondamentalmente contraria a qualsiasi tipo di cooperazione con l’FPOe: nulla è cambiato dopo le elezioni, l’Austria non ha tempo da perdere”.

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Fonte : Sky Tg24