Se ci fossero ancora dubbi, l’amministratore delegato di YouTube, Neal Mohan, chiarisce una volta per sempre a questione: Youtube è la nuova televisione. YouTube oggi è soprattutto un business televisivo. Nella sua lettera per i 20 anni della piattaforma streaming, il manager fa il punto su quello che è diventata oggi l’azienda. E il ruolo che la televisione ha nella fruizione di contenuti.
Gli schermi delle tv, i televisori da salotto, hanno ufficialmente superato i cellulari come “dispositivo principale per la visualizzazione di YouTube”. Ciò significa che, per la prima volta nella storia di YouTube, quando le persone guardano i video è più probabile che lo facciano su un televisore che su uno smartphone, un tablet o un computer.
Mohan: “Youtube è diventata la nuova televisione”
Per Mohan questo indica che YouTube altro non è che “la nuova televisione”. “Ma la ‘nuova’ televisione non assomiglia alla ‘vecchia’ televisione”, precisa. “È interattiva e include cose come i cortometraggi (sì, la gente li guarda sui televisori), i podcast e i flussi in diretta, proprio accanto allo sport, alle sitcom e ai talk show che la gente già ama”. Una televisione di tutte le cose. Di tutti i contenuti. Che riguardano intrattenimento, formazione, cartoon, documentari. Tutto.
“Più che una semplice piattaforma, YouTube è l’epicentro della produzione culturale e noi ci impegniamo a promuovere una comunità in cui tutti abbiano voce”, ha detto. E se YouTube è la nuova televisione, i creators, i creatori di contenuti specifici per la piattaforma, sono la nuova Hollywood. Le nuove star. Capaci ora di guadagnare cifre importanti – alcuni canali, ha detto Mohan, guadagnano cifre a “cinque o più zeri”, quindi sopra i cento mila dollari l’anno, e la metà di questi incassi arrivano da AdSense e YouTube Premium. “Siamo ancora agli albori di ciò che le startup guidate dai creatori riusciranno a realizzare e saremo al loro fianco per sostenerle in ogni fase del percorso”, ha detto Mohan.
Il ruolo dell’Intelligenza artificiale per Youtube
“L’intelligenza artificiale è da tempo parte del nostro percorso”, ha scritto l’amministratore nella lettera. “Dall’elaborazione di raccomandazioni alla produzione di didascalie, fino all’aiuto nell’identificazione e nella rimozione di contenuti dannosi. Guardando al futuro, continueremo a investire in strumenti di intelligenza artificiale che consentano ai creatori e agli artisti di affrontare il loro percorso creativo”.
Un’Ai che non è solo relegata a ruolo di modelli generativi, “per quanto impressionanti”. Ma per i creators secondo l’ad è più importante il ruolo che hanno gli strumenti per la produzione di base. “Ecco perché stiamo investendo in strumenti che li aiutino nel lavoro quotidiano di creazione, come l’ideazione di una nuova idea video, di un titolo o di una miniatura. Stiamo anche usando l’IA per aiutare i creatori a trovare nuovo pubblico”.
Fonte : Repubblica