Più divergenze che affinità. E un documento finale che vede una contrapposizione netta e al momento non sanabile tra Usa e Gran Bretagna da una parte e Ue e Cina dall’altro. Il commento che forse meglio degli altri fotografa il “Summit for Action on Ai” di Parigi è quello del capo del gigante dell’Ai americana Anthropic, Dario Amodei: “Un’occasione mancata”.
Ed è questa l’impressione che si ha se si guarda al rifiuto finale di Stati Uniti e Gran Bretagna di firmare la dichiarazione finale per un’Intelligenza artificiale “aperta”, “inclusiva” ed “etica”. Documento sottoscritto da 61 Paesi, tra cui Francia e India, coorganizzatori dell’evento, e la Cina. Ma bocciato dal vicepresidente americano in persona, JD Vance, e da Keir Starmer, primo ministro britannico.
Nel documento, che Londra ha ritenuto in contrasto con “l’interesse nazionale”, i firmatari hanno esortato a un “dialogo globale” che porti a una normativa del settore valida a livello internazionale e hanno chiesto di evitare la “concentrazione del mercato” in modo che la tecnologia sia più accessibile. Ma, per il momento, ad andare in scena e’ soprattutto la competizione mondiale tra Washington e Pechino.
La presidente della Commissione Europea, Ursula von der Leyen, ha negato che l’Ue sia in ritardo rispetto alle due grandi potenze e ha annunciato l’iniziativa InvestAI con cui l’unione punta a mobilitare un totale di 200 miliardi di euro, piano di investimenti che Giorgia Meloni ha definito un “passo in avanti importante”. Per von Der Leyen il piano è necessario perché “la corsa è solo all’inizio” e “la frontiera è in continuo movimento e la leadership globale è ancora in palio”. Per il momento, però, la partita è a due e al centro della contesa c’è proprio il vecchio continente.
Nel suo intervento Vance non nomina mai né la Cina né DeepSeek, il sistema di IA sviluppato in Cina che ha lanciato la sfida a ChatGPT. Ma è evidente a “chi si è riferito nel passaggio del suo discorso in cui ha parlato di “regimi” che stanno utilizzando l’intelligenza artificiale per aumentare il controllo non solo sui propri cittadini ma anche su quelli di altri Paesi. “Collaborare con loro significa incatenare la vostra nazione a un padrone autoritario che cerca di infiltrare, scavare dentro e appropriarsi della vostra infrastruttura informativa”, ha avvertito Vance, “diventare partner di questi regimi è sempre sbagliato nel lungo termine”.
A conclusione del vertice Narendra Modi, primo ministro indiano, ha annunciato che il prossimo “Summit” dedicato all’IA sarà organizzato in India. L’informazione è stata poi confermata da fonti della presidenza francese.
Fonte : Repubblica