L’ex proprietario dell’Inter Zhang dichiara la bancarotta del gruppo Suning

La Corte Centrale di Nanchino ha accettato la richiesta di riorganizzazione fallimentare da parte dell’azienda e nelle prossime settimane ci saranno i primi incontri con i creditori

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Tre holding di proprietà di Zhang Jindong, ex proprietario dell’Inter, hanno dichiarato bancarotta in Cina con un accordo per la ristrutturazione del debito. In particolare, il 7 febbraio il National Enterprise Bankruptcy Reorganization Case Information Network (l’ente che si occupa appunto di bancarotta e riorganizzazioni aziendali) ha infatti annunciato che la Corte Centrale di Nanchino il 26 gennaio 2025 ha accettato la richiesta di riorganizzazione fallimentare da parte di Suning Appliance Group, Suning Holdings Group e Suning Real Estate Group e che nelle prossime settimane andranno in scena i primi incontri con i creditori. Si tratta di due holding attraverso cui Zhang Jindong controlla una piccola percentuale in Suning.com, ovverosia Suning Appliance Group (1,4%) e Suning Holdings Group (2,75%), mentre Zhang controlla direttamente il 17,7% di Suning.com.

La società

Suning.com precedentemente nota come Suning Commerce Group, è una società ad azionariato diffuso cinese che opera nel settore della vendita al dettaglio di elettrodomestici e prodotti elettronici. Dal 2004 è quotata alla Borsa di Shenzhen. Suning.com vende anche prodotti per la casa, libri, articoli cosmesi, prodotti per la cura del bambino. La società ha oltre 10 000 negozi in oltre 700 città tra Cina, Hong Kong e Giappone, e dispone inoltre di una piattaforma di e-commerce con più di 600 milioni di utenti registrati. 

Investimenti sbagliati

Il declino di Suning è legato agli investimenti da parte della società, in gran parte andati perduti: oltre al caso dell’Inter (con Oaktree che ha escusso il pegno dopo che la famiglia Zhang non aveva ripagato un debito da 395 milioni), ci sono anche gli investimenti tra gli altri in Carrefour, Wanda e soprattutto Evergrande, con stime di investimenti per oltre 10 miliardi di euro tra il 2012 e il 2020 in gran parte conclusi negativamente.

Fonte : Sky Tg24