In Europa le startup che fanno Ai cominciano a registrare numeri interessanti

Il Summit di Parigi sull’Intelligenza artificiale si è aperto con l’annuncio di Emmanuel Macron, presidente francese, di voler lanciare un piano da 109 miliardi per lo sviluppo di infrastrutture e aziende del settore. Un piano per il futuro capace, è l’ambizione dell’Eliseo, di potenziare il settore. In Francia prima, ma anche in Europa.

Startup Ai: investiti 8 miliardi nel 2024

Macron vuole spostare un po’ di attenzione sul Vecchio Continente. Lo fa mentre tutti gli occhi sono attualmente puntati su Stati Uniti e Cina, con OpenAI che sta cercando di raccogliere decine di miliardi di dollari e DeepSeek che ha catturato l’attenzione di tutti. Ma anche in Europa si è registrato un boom – relativo – di startup di IA.

Solo nel 2024, le aziende di IA rappresenteranno circa il 20% di tutti i finanziamenti VC nella regione. Lo racconta un report pubblicato poco prima dell’inizio del Summit dalla società di venture capital early-stage Galion.exe, la società di investimenti per la crescita Revaia e la società di consulenza Chausson Partners. Insieme hanno creato il French AI Report, che analizza le tendenze attuali dell’ecosistema tecnologico.

In totale, le startup Ai europee hanno raccolto circa 8 miliardi di dollari di finanziamenti nel 2024. È molto probabile che questa cifra sia destinata a crescere rapidamente, dato che le startup di IA sono ancora relativamente giovani, viene spiegato. Il 70% del capitale raccolto dalle startup di IA nel 2024 è stato destinato a un round da seed a serie B.

Gran Bretagna, Francia a Germania guidano. L’Italia raccoglie il 3%

La Gran Bretagna è il Paese dove più si investe in startup Ai (33% degli investimenti), seguita dalla Francia (22%), poi Germania (22%), i Nordics (7,2%) e l’Italia subito dopo (3%). Tra le aziende italiane menzionate nel report c’è iGenius, ma ci sono diverse startup italiane nel settore che hanno raccolto capitali nell’ultimo anno.

Secondo i dati raccolti da Italian Tech spiccano tra queste IdentifAi e Contents AI. Mentre la scorsa settimana Almawave ha presentato un suo modello linguistico, Velvet. Ma la distanza con l’Europa è ancora ampia. In Francia, dove viene ospitato in queste ore il Summit sull’Ai, c’è Mistral: un modello linguistico di grandi dimensioni open source al momento tra le uniche realtà europee in grado di sfidare i grandi colossi americani e cinesi.

Man mano che le aziende di IA diventano più grandi in Europa, viene spiegato nel report, più tendono ad attrarre investitori internazionali, con le società di capitale di rischio statunitensi che rappresentano circa il 50% del denaro investito in aziende di IA al round di serie C e oltre. Non solo. Più crescono più occupazione creano. In Francia, più specificamente, ci sono “più di 750 startup che hanno creato 35.000 posti di lavoro e operano in tutti i settori che stanno trasformando la società di oggi”, ha detto il ministro delegato all’intelligenza artificiale e alle tecnologie digitali Clara Chappaz durante una conferenza stampa.

In Francia si muove un intero ecosistema: non solo modelli linguistici, ma anche dati e ricerca

E Chappaz ha anche menzionato che ci sono 2.000 scienziati che si dedicano alla ricerca sull’IA e 600 dottorandi che lavorano sull’intelligenza artificiale. Il team del French AI Report ha analizzato più da vicino le 400 principali startup francesi nel campo dell’intelligenza artificiale e ha cercato di identificare le stelle nascenti. Mentre Mistral AI e Poolside sono già nomi familiari per i lettori che hanno seguito il settore dell’IA, la stragrande maggioranza delle startup di IA non sta lavorando a un modello. Sul fronte dell’infrastruttura, alcune aziende stanno ottimizzando i flussi di lavoro e le pipeline di dati, come Linkup e Kestra, o migliorando le prestazioni di inferenza, come ZML, o sviluppando agenti in grado di setacciare grandi insiemi di dati e migliorare la produttività. Pedine di uno scacchiere più grande, fondamentali a fare in modo che tutto l’ecosistema cresca. Dalla Francia al resto d’Europa.

Fonte : Repubblica