“Andavo in bagno 40 volte al giorno, l’ho nascosto a tutti”: Jack Fitzwater racconta la sua malattia

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Il difensore dell’Exeter Jack Fitzwater racconta l’insorgere della sua malattia, la colite ulcerosa, e come dapprima l’abbia tenuta nascosta a tutti per l’imbarazzo e poi abbia affrontato il problema, potendo tornare a giocare al meglio delle sue possibilità.

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Jack Fitzwater ha 27 anni ed è nel pieno della sua carriera calcistica: il difensore nato a Birmingham gioca nell’Exeter City, club che milita in League One, ovvero la terza divisione inglese. Dopo un inizio di stagione in panchina, Fitzwater – che è arrivato all’Exeter nell’estate del 2023 – si è conquistato il posto da titolare. Oggi che il peggio è alle spalle ed è riuscito a uscirne, Jack racconta di aver pensato che la sua carriera fosse a rischio quando ha iniziato a andare in bagno sempre più frequentemente, fino ad arrivare a 40 volte: una condizione che ha tenuto nascosto a tutti finché ha potuto, aprendosi poi con la sua famiglia quando non poteva più celarlo.

Jack Fitzwater e l’insorgere della sua malattia: “Andavo in bagno 40 volte al giorno”

La sua vita è cambiata due anni fa, quando ha cominciato a soffrire – lo avrebbe saputo soltanto tempo dopo – di una severa forma di colite ulcerosa, una malattia infiammatoria intestinale. Fitzwater ammette adesso di essere stato così imbarazzato dalle sue crescenti visite al bagno, che ha cercato di nascondere il suo problema a tutti prima di raccontarlo e poi affrontarlo, per sapere in primis cosa fosse e poi risolverlo: “È accaduto all’improvviso nel febbraio del 2023. I sintomi sono peggiorati costantemente. Come uomo cerco di nasconderlo, quindi non se ne sono accorti fino a quell’estate, dopo la fine della stagione, e a quel punto i sintomi erano terribili. Solo allora ho scoperto di avere la colite, un’infiammazione dell’intestino che può colpire a qualsiasi età e in qualsiasi momento“.

Quando sei un calciatore la gente pensa che sei giovane, in forma e in salute. Ma in privato ero in difficoltà – racconta il difensore al Sun – I sintomi possono essere sangue nelle feci, forte affaticamento e una sensazione generale di malessere. Andavo in bagno 40 volte al giorno nel momento peggiore. La gente pensa che sia psicosomatico, ma chiunque soffra di colite o morbo di Crohn capirà che è un problema reale. Non è solo estenuante mentalmente, ma anche fisicamente“.

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Fitzwater è riuscito a continuare ad allenarsi e a giocare le partite nonostante il disagio, mentre i suoi compagni di squadra non si accorgevano del suo grosso problema. Ma non era affatto facile: “A volte, durante il riscaldamento, dovevo correre via e andare in bagno. Sono riuscito comunque a giocare a un livello decente nonostante il dolore, ma ci sono state volte in cui sono rimasto sveglio per ore durante la notte, quindi alzarmi la mattina era un incubo“.

Jack Fitzwater in campo con la maglia dell'Exeter lo scorso 21 gennaio

Jack Fitzwater in campo con la maglia dell’Exeter lo scorso 21 gennaio

Il calciatore inglese lo ha tenuto nascosto finché ha potuto: “La mia fidanzata e la mia famiglia hanno iniziato a notarlo”

Sebbene per un certo periodo il calciatore sia riuscito a nascondere il suo problema ai compagni di squadra, nella sua vita privata a un certo punto gli è stato impossibile fare lo stesso, visto che a casa andava in bagno con una frequenza e regolarità non più occultabile: “La mia fidanzata e la mia famiglia hanno iniziato a notarlo, quindi ho dovuto dirglielo. Tutti noi affrontiamo le cose in modi diversi. L’ho nascosto perché sono un uomo, e non vuoi mostrare debolezza a nessuno o a niente. Eppure più tardi ti rendi conto che, quando lo fai e parli con le persone di cui hai bisogno, il problema si risolve più velocemente che se lo nascondessi sempre. Per me è stato difficile e imbarazzante, ma chiunque abbia vissuto questa esperienza capirà quanto sia orribile. Fortunatamente, ho finalmente ascoltato quello che il mio corpo mi stava dicendo, sono andato dai medici e ho ricevuto la cura giusta“.

Tra le lezioni che Fitzwater ha appreso dalla sua vicenda personale c’è quella di non cercare risposte e soluzioni su Internet: “La cosa peggiore è stata andare su Google e fare una ricerca. Ho trovato alcuni profili su Instagram di persone che ne hanno sofferto e hanno condiviso le loro esperienze. Si finisce per temere lo scenario peggiore, ma una volta capito di cosa si tratta, ci si fa i conti e si capisce che può essere curato in modo efficace. Da quando l’ho raccontato spiegando di cosa si trattava e cosa stavo facendo al riguardo, ha aiutato molte persone. In tanti mi hanno scritto messaggi e sono andate a farsi curare. Il club, la dirigenza, gli allenatori e i compagni di squadra sono stati grandi. All’inizio lo sapevano solo i fisioterapisti e i dottori. Sono stati tutti disponibili e mi hanno fatto domande su cosa fosse. Non ne avevano la minima idea. E poi, come nel calcio , tutto passa alla cosa successiva e la vita torna alla normalità“.

Dopo 18 mesi dall’insorgere della malattia, Fitzwater ora si sente in forma e in salute, potendo dare il suo contributo al meglio per cercare di salvare l’Exeter, che naviga nella parte bassa della League One: “Devo prendere farmaci ogni giorno e lo farò per il resto della mia vita. Ora fanno parte della mia routine mattutina. Li prendo con le mie vitamine. Si tratta semplicemente di mantenermi il più in salute possibile e di godermi il calcio“.

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Fonte : Fanpage