Centri a Taškent per gli aspiranti migranti in Russia

I due Paesi stanno lavorando a un nuovo meccnismo per governare i flussi di lavoratori migranti. Superando in Uzbekistan appositi esami di lingua e legislazione russa potranno ottenere una “patente” necessaria per il rilascio del permesso di soggiorno. La legalizzazione è una questione resa sempre più urgente dalla grave mancanza di forza lavoro dovuta alle mobilitazioni nella guerra in Ucraina

Taškent (AsiaNews) – L’Uzbekistan e la Russia stanno intensificando l’elaborazione di una nuova procedura per la concessione del permesso di lavoro agli uzbeki che si recano in Russia, viste le limitazioni e le difficoltà crescenti per tutta la migrazione lavorativa, coinvolgendo i datori di lavoro e indicando le priorità, permettendo anche di sostenere l’esame di lingua russa a Taškent prima di recarsi in Russia. La trattativa è in corso tra i governi dei due Paesi, e il nuovo meccanismo di regolazione della questione potrebbe diventare un esempio da seguire anche per gli altri Paesi dell’Asia centrale, e di altre regioni del mondo.

Queste prospettive sono state illustrate dal direttore dell’Agenzia per le migrazioni del governo uzbeko, Bekhzod Musaev, dopo un incontro a Mosca con il capo del Servizio federale russo per il lavoro e l’occupazione Rostrud, Mikhail Ivankov. Insieme è stata presa la decisione di realizzare progetti di apertura di centri speciali in Uzbekistan per la preparazione dei cittadini che desiderano recarsi a lavorare in Russia. Le due strutture inoltre “collaboreranno strettamente per analizzare le attività delle aziende interessate ad assumere migranti, per definire il loro livello di affidabilità”, si legge nella nota comune diffusa alle agenzie.

Superando l’esame di lingua russa e della legislazione della Federazione – oltre ad altre materie necessarie per una vera integrazione, come la storia e i “valori tradizionali” della Russia – i lavoratori migranti potranno ottenere una speciale patente, necessaria per la registrazione del permesso di lavoro e residenza. Attualmente, come luogo della formazione e degli esami da sostenere, è stata indicata la filiale di Taškent del Centro russo multifunzionale per le migrazioni Sakharov (Mmz), aperto già nel 2021 all’interno del complesso Išga Markhamat nel quartiere Jašnabad della capitale uzbeka, che ora verrà predisposto per le nuove funzioni.

La delegazione uzbeka ha condotto anche altri incontri ai ministeri degli interni e degli esteri, a quello della salute e dello sviluppo economico, dell’istruzione e della ricerca scientifica, prima di tirare le conclusioni al Rostrud insieme ai rappresentanti del governo di Mosca. Sono stati affrontati anche i problemi legati alle relazioni dei migranti uzbeki con la popolazione russa nelle varie regioni, derivanti anche da una crescita dei sentimenti di xenofobia e di nazionalismo russo aggressivo, ma soprattutto dalle condizioni sociali della vita dei migranti, spesso isolati in complessi di accoglienza o in quartieri dove soffrono forme di emarginazione e condizioni di vita difficili da sopportare.

Ora si tratterà di organizzare in Uzbekistan non solo l’accesso alla formazione per ottenere i permessi, ma più in generale l’informazione della popolazione sulle nuove condizioni, cercando di mantenere il controllo sui flussi e i viaggi in Russia. Molti uzbeki, come anche i cittadini degli altri Paesi e soprattutto del Turkmenistan, si recano in Russia con visti turistici, cercano di sfruttarli per ottenere guadagni da lavori in nero e accordi personali con i compatrioti residenti o i russi accondiscendenti, una situazione difficile da controllare anche con tutte le misure restrittive prese di recente.

La legalizzazione e la dovuta accoglienza in Russia dei migranti diventerà una questione sempre più prioritaria, tenendo conto della grave mancanza di forza lavoro dovuta alle mobilitazioni nella guerra in Ucraina. Il ministero degli esteri di Taškent insiste con il Rostrud per la creazione in Russia di un operatore unico per sviluppare la ricerca di lavoratori stranieri con le dovute condizioni, che possa rendere più efficace il mercato coinvolgendo gli imprenditori, che dovrebbero assumersi le spese per l’ottenimento della patente. Inoltre la parte russa assicura di “fare ogni sforzo per contrastare la diffusione nel mondo dell’informazione di notizie negative e non corrispondenti alla realtà dei lavoratori migranti”, spesso dipinti come persone pericolose che vivono al di fuori della legalità, e partecipano ad azioni di terrorismo ed estremismo religioso.

Come segnale di buona volontà, alla fine degli incontri è stato sottoscritto un accordo per invitare 7mila cittadini uzbeki a lavorare in grandi compagnie russe come Ant Yapi, Ozon, Pek e Spar Middle Volga.

Fonte : Asia