Estonia, Lettonia e Lituania si sono unite “con successo” alla rete elettrica europea e si sono scollegate da quella russa. “Pochi istanti fa, ho ricevuto una grande notizia. La sincronizzazione del sistema elettrico degli Stati baltici con il sistema dell’Europa continentale è stata completata con successo”, ha dichiarato il presidente lituano Gitanas Nausėda. “Siamo completamente autonomi dal punto di vista energetico. Pressioni, ricatti e sabotaggi politicamente motivati sono finalmente una cosa del passato”, ha aggiunto.
La Lituania è stata la prima tra i tre Paesi baltici a disaccoppiarsi dalla rete elettrica controllata da Mosca, seguita nella stessa giornata da Estonia e Lettonia. Dopo la disconnessione dalla rete russa, i tre Paesi opereranno in modalità isolata per circa 24 ore per testare la loro frequenza e i livelli di potenza, prima di integrarsi nella rete europea domani (lunedì 10 febbraio).
Plugged off Russia.
Plugged into Europe.Today, we celebrate the Baltic States’ energy independence.
Europe is following your lead – phasing out Russian energy and building a free future together ↓ https://t.co/LnGnDeeQr9
— Ursula von der Leyen (@vonderleyen) February 9, 2025
Tempi più brevi
I Paesi baltici, ex repubbliche sovietiche che hanno aderito alla Nato e all’Unione europea nel 2004, si preparavano da tempo a questo passaggio che avrebbe dovuto avvenire a fine 2025. Tuttavia, la necessità di accelerare il processo è diventata più urgente dopo l’invasione russa dell’Ucraina nel febbraio 2022. Da allora, Vilnius, Riga e Tallinn hanno intensificato gli sforzi per il distacco, stanziando 1,6 miliardi di euro, in larga parte finanziati dall’Ue.
Le autorità hanno dichiarato che l’obiettivo della separazione dalla rete elettrica russa è impedire a Mosca di usarla come strumento di pressione. “Stiamo ora rimuovendo la capacità della Russia di sfruttare il sistema elettrico come arma di ricatto geopolitico”, ha affermato il ministro lituano dell’Energia, Zygimantas Vaičiūnas, prima della disconnessione.
I vertici dell’Unione europea si sono congratulati con i tre Stati membri. “Si tratta di un momento storico per l’indipendenza e la sicurezza energetica dei Paesi baltici e dell’Ue nel suo complesso”, ha dichiarato il presidente del Consiglio europeo, António Costa. La presidente della Commissione, Ursula von der Leyen, ha sottolineato che questo passo segna la “libertà dai ricatti e dalle minacce” della Russia.
Velate minacce da Mosca
Dalla Federazione Russa sono arrivate dichiarazioni che potrebbero suonare come velate minacce. “Il danneggiamento anche di uno solo dei cavi sottomarini tra Lituania, Polonia e Svezia potrebbe causare un’interruzione della fornitura di energia elettrica ai Paesi baltici”, ha ammonito, in un’intervista a Ria Novosti, Natalia Vysokovskikh, ingegnere capo della società Uralenergotel. L’affermazione arriva poco più di un mese dopo che una petroliera appartenente alla “flotta ombra” russa ha tranciato un cavo elettrico tra Finlandia ed Estonia e due mesi dopo che due cavi per telecomunicazioni nel Baltico sono stati danneggiati in un atto di sabotaggio ancora oggetto di indagini.
Come riporta l’Agi, altri media russi hanno intervistato diversi esperti, secondo i quali Estonia, Lettonia e Lituania “rischiano di ridurre l’affidabilità del loro approvvigionamento energetico”, “impiegheranno molto tempo per stabilizzare il loro sistema energetico” e andranno incontro a “un aumento significativo dei prezzi dell’elettricità”.
Fonte : Today