Cos’è il melanoceto, il “diavolo nero” emerso dagli abissi di Tenerife: le rarissime immagini

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Un fotografo naturalista ha filmato un melanoceto nei pressi della superficie dell’Oceano Atlantico, non distante dalla costa di Tenerife (Canarie). Si tratta di un documento straordinario, dato che il “diavolo nero” vive negli abissi e solo in pochissimi hanno avuto la fortuna di vederne un esemplare in vita.

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Il melanoceto nei pressi della superficie. Credit: David Jara Boguñá / Condrik Tenerife / Screenshot Instagram

Il melanoceto nei pressi della superficie. Credit: David Jara Boguñá / Condrik Tenerife / Screenshot Instagram

A un paio di chilometri dalla costa di Tenerife, una delle isole più conosciute dell’arcipelago delle Canarie, è stato filmato un esemplare di melanoceto (Melanocetus johnsonii), un pesce abissale noto con l’inquietante soprannome di “diavolo nero“. Appartiene all’ordine dei lofiformi (Lophiiformes), animali generalmente conosciuti come “rane pescatrici” per la caratteristica presenza dell’illicium o illicio, il primo raggio della pinna dorsale trasformato in una vera e propria esca. La utilizzano per attirare le prede nelle profondità marine sfruttando la bioluminescenza, la capacità di generare luce biologica (come le lucciole).

Un’altra caratteristica rilevante dei lofiformi risiede nel significativo dimorfismo sessuale, cioè la differenza morfologica tra femmine e maschi. Le prime sono grandi, hanno uno sviluppato illicio e una bocca gigantesca piena di denti “spaventosi” e appuntiti; i maschi, d’altro canto, possono essere lunghi pochi centimetri e trasformarsi in parassiti sessuali delle femmine. In molte specie di lofiformi i piccoli maschi mordono le femmine adulte sui fianchi, per aggrapparsi e fondersi con la loro carne fino a mettere in comunicazione l’apparato circolatorio. Da quel momento in poi dipendono esclusivamente dall’alimentazione delle compagne per sopravvivere, intervenendo solo nelle fasi della riproduzione. Ecco perché si parla di parassitismo sessuale.

Non è però il caso del melanoceto, dato che gli scienziati hanno dimostrato che, dopo la riproduzione, i maschi di soli 3 centimetri si staccano dalla compagna per cercarne un’altra (le femmine arrivano a una ventina di centimetri). Quello filmato alle Canarie è proprio un esemplare femmina. Ciò che rende straordinario questo avvistamento è il fatto che probabilmente è il primo di un esemplare adulto osservato a ridosso della superficie. Gli adulti di questa specie vivono tra i 200 e i 2.000 metri di profondità, dove non arriva la luce solare. La stragrande maggioranza di questi pesci è stata avvistata tramite rover comandati da remoto e sottomarini a oltre 1.000 metri di profondità. Nel 2014, ad esempio, un melanoceto fu filmato al largo della California a 1.900 metri sotto la superficie del mare, grazie a un rover comandato dagli scienziati del Monterey Bay Aquarium Research. Solo in pochi hanno avuto la fortuna di incontrare un pesce del genere dal vivo, visto l’ambiente estremo in cui vive. La maggior parte della documentazione è legata al ritrovamento di esemplari morti, nelle reti a strascico o magari spiaggiati. Più spesso vengono avvistati esemplari giovani a profondità inferiori. Ecco perché l’avvistamento di un “diavolo nero” in superficie – e in pieno giorno – è un documento prezioso.

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A filmare il pesce abissale è stato il fotografo naturalista David Jara Boguñá, che ha condiviso le eccezionali immagini sul suo profilo Instagram assieme all’organizzazione senza scopo di lucro “Condrik Tenerife” specializzata nella ricerca sui condroitti, i pesci cartilaginei come squali e razze (il melanoceto è però un pesce osseo). “Potrebbe trattarsi del primo avvistamento registrato al mondo di un pesce diavolo nero adulto o di una rana pescatrice delle profondità marine (Melanocetus johnsonii) vivo, in pieno giorno e in superficie!! Un pesce leggendario che poche persone hanno avuto il privilegio di osservare vivo. A quanto pare, le registrazioni esistenti fino ad oggi corrispondono a larve, esemplari adulti morti o registrati con sottomarini”, ha spiegato Jara Boguñá sul suo profilo.

Nel filmato si vede il pesce abissale mentre nuota in verticale verso la superficie, nelle acque cristalline dell’Oceano Atlantico che bagnano l’arcipelago spagnolo. Il “diavolo nero”, così chiamato per il colore della sua pelle, sembra placido e tranquillo nella sua lenta risalita. Gli esperti non sanno perché si sia avvicinato così tanto alla superficie; tra le ipotesi il fatto che questa femmina fosse malata, spinta da una corrente ascensionale o magari dalla fuga da un altro predatore. Ciò che è certo è che il filmato è estremamente interessante per i biologi marini che si occupano di rane pescatrici.

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Il nome scientifico del melanoceto, Melanocetus johnsonii, è un omaggio al naturalista James Yates Johnson, che per primo lo descrisse nel lontano 1863 nelle acque dell’arcipelago portoghese di Madeira. Il nome comune melanoceto deriva dal latino e significa letteralmente “mostro marino nero”, alla luce della sua dentatura spaventosa che utilizza nella sua tecnica di caccia fatta di attese e agguati fulminei, sfruttando l’esca per scattare e afferrare con le fauci le prede incuriosite. Nonostante ne siano stati visti pochissimi, i melanoceti godono di un buono stato di conservazione (rischio minimo) anche grazie all’ampia distribuzione geografica; questi pesci vivono praticamente in tutti gli oceani temperati, tropicali e subtropicali del pianeta. Nel 2014 fu catturato un esemplare persino nelle acque antartiche.

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Fonte : Fanpage