C’è una possibilità su 2700 che, tra 157 anni, l’asteroide possa colpire il nostro Pianeta. Questo è quanto emerge da uno studio condotto dagli scienziati della Pusan National University. Lan Dai e Axel Timmermann, leader del team, hanno simulato cosa potrebbe succedere in caso di impatto
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Ha un diametro di circa tre decimi di miglio (500 metri) e si avvicina alla Terra ogni sei anni a circa 186.000 miglia (299.000 km) di distanza: si chiama Bennu ed è l’asteroide oggetto di interesse dell’ultimo studio pubblicato sulla rivista Science Advances e condotto dagli scienziati della Pusan National University. L’oggetto roccioso in futuro potrebbe avvicinarsi ancora di più al nostro Pianeta e c’è una possibilità su 2700 che, nel settembre del 2182, possa collidere con la Terra. Questa è la previsione alla quale sono giunti gli studiosi del team, guidato da Lan Dai e Axel Timmermann, dopo aver eseguito una serie di analisi, modellazioni e simulazioni.
Cosa succede in caso di collisione
Gli studi della Pusan National University sono serviti agli scienziati anche per valutare le possibili conseguenze di una collisione tra l’asteroide Bennu e il nostro pianeta. L’impatto, come rivelano le simulazioni eseguite al computer, tra la Terra e un asteroide di quelle dimensioni sarebbe devastante. Non solo per la distruzione immediata provocata dallo scontro, ma anche a causa delle 100-400 milioni di tonnellate di polvere che verrebbero sprigionate nell’atmosfera: queste causerebbero interruzioni nel clima, nella chimica atmosferica e nella fotosintesi globale per la durata di tre o quattro anni.
Lo scenario peggiore
Il gruppo di ricerca ha considerato quattro diversi scenari diversi per ricostruire il movimento dei detriti e della polvere che si genererebbero dall’impatto. Sebbene sia più piccolo del corpo che avrebbe provocato la fine dei dinosauri, questa remota minaccia provocherebbe danni globali sostanziali. Nello scenario peggiore, fino a 400 milioni di tonnellate di polvere, aerosol, detriti e cenere raggiungerebbero l’atmosfera, fino a causare una riduzione dei livelli di ozono del 32 per cento, che potrebbe raffreddare il pianeta di 4 C. Le precipitazioni calerebbero del 15 per cento, innescando un inverno globale, con cali estremi della produttività primaria netta.
Scienziati: “Asteroidi ruolo sull’evoluzione umana”
“La storia del nostro pianeta – osserva Dai – è costellata da episodi di collisione, e si ritiene che i primi esseri umani abbiano assistito ad alcuni di questi eventi, tanto che è stato ipotizzato che gli asteroidi abbiano giocato un ruolo sull’evoluzione umana e sul nostro corredo genetico. Questo lavoro fornisce le basi per quantificare i possibili effetti di eventi improvvisi sulla prima evoluzione umana”. Fortunatamente, secondo le stime, Bennu potrebbe raggiungere la Terra tra 157 anni con un rischio molto basso, di circa una possibilità su 2700.
Il precedente: l’estinzione dei dinosauri
Come ricordano gli autori della ricerca, l’ultimo grande evento di collisione di un asteroide con la Terra è quello responsabile dell’estinzione dei dinosauri e della formazione del cratere Chicxulub. Avvenuto oltre 66 milioni di anni fa, questo episodio fu caratterizzato da un corpo largo circa dieci chilometri, mentre Bennu misura circa 500 metri.
Fonte : Sky Tg24