Alcuni scienziati stanno provando a fare passi avanti nella creazione di denti artificiali, nuovi, bio-ingegnerizzati in laboratorio per sostituire uno o più denti persi definitivamente. Al momento è ancora solo un’idea, ma due ricercatrici della Tufts University School of Dental Medicine di Boston (Stati Uniti) hanno provato a far crescere nella bocca di maialini nani delle strutture simili a denti, partendo da cellule epiteliali dentali suine e da cellule prelevate dalla polpa dentale umana. I risultati dello studio, pubblicato su Stem Cells Translational Medicine, sembrano promettenti, anche se la strada per un’eventuale applicazione clinica è ancora lunga.
Differenze fra denti naturali e impianti
Gli impianti dentali permettono di rimpiazzare i denti persi, ma insieme agli ovvi vantaggi che offrono hanno anche alcuni aspetti negativi, spiegano le autrici della ricerca. “La trasmissione diretta delle forze meccaniche della masticazione dall’impianto all’osso mascellare di supporto può provocare nel tempo il riassorbimento osseo e il fallimento dell’impianto”, si legge nello studio. I denti naturali, al contrario, sono ancorati all’osso mascellare non da una vite rigida, ma da tessuti molli (in particolare dal legamento parodontale) che assorbono e modulano in modo più “elastico” le forze che derivano dalla masticazione. Ecco perché vari gruppi di ricerca stanno tentando diverse strade per provare ad ottenere denti artificiali bio-ingegnerizzati.
Lo studio
Nel caso della presente ricerca, le due autrici hanno mescolato delle cellule dentali epiteliali suine con delle cellule prelevate dalla polpa di denti umani, ossia dal tessuto molle che si trova all’interno di questi organi e che garantisce l’apporto di ossigeno e nutrienti. Dopodiché hanno posizionato questo mix su un supporto fatto di frammenti di denti di maiale e lo hanno incubato per una settimana all’interno di un bioreattore per permettere alle cellule di crescere e dividersi.
A questo punto, le ricercatrici hanno impiantato il tutto nelle gengive di sei maialini nani a cui erano stati estratti il terzo incisivo e il primo premolare inferiori. I maialini nani, si legge nello studio, sono stati scelti per le similitudini anatomiche delle loro mandibole con quelle umane. Nel giro di quattro mesi, circa la metà dei maialini avrebbe sviluppato strutture simili a denti, più piccole rispetto ai denti suini normali, specificano le autrici nel testo, ma contenenti diversi tessuti dentali naturali. “Non sono ancora denti ben formati – commenta su MIT Technology Review Pamela Yelick, che ha coordinato lo studio – Ma siamo ottimisti sul fatto che un giorno saremo in grado di creare un sostituto biologico funzionale del dente”.
Fonte : Wired