La pugile algerina Imane Khelif non potrà partecipare ai Mondiali di boxe in programma dal prossimo 8 al 16 marzo marzo in Serbia. A organizzare la competizione è l’International boxing association (Iba). “Non soddisfa i critieri di idoneità”, secondo la federazione. Il riferimento è a questioni legate ai livelli di testosterone ritenuti troppo elevati.
Il caso di Imane Khelif era esploso nell’estate 2024 alle Olimpiadi di Parigi, e aveva fatto discutere anche per lo scenografico ritiro della pugile italiana Angela Carini, che aveva ricevuto il plauso della presidente del Consiglio Giorgia Meloni e un premio in denaro dall’Iba.
Già nel 2023 Khelif era stata esclusa dai Mondiali organizzati dall’Iba per le stesse ragioni. Il Cio (Comitato olimpico internazionale) aveva però ritenuto che i test dell’Iba fossero “difettosi e illegittimi” e l’aveva ammessa ai Giochi francesi l’anno successivo.
Ma cos’è l’Iba?
Nata nel 1946, fino a dicembre 2020 si chiamava Aiba. E’ una federazione internazionale di pugilato dilettantistico. Si ritiene che sia fortemente influenzata, per non dire sotto il controllo, della Russia. E’ la federazione responsabile dell’organizzazione dei Mondiali di boxe. L’IBA fino al 2023 era la federazione di riferimento del Cio (le federazioni del pugilato sono numerosissime, ognuna con le proprie cinture e campioni). Quell’anno fu espulsa, e fu anche la prima volta che il Cio prese una decisione del genere nel corso di una storia ultracentenaria. Nel 2019 c’erano già stati problemi con il Comitato (su arbitraggi, stabilità finanziaria e governance). Un nuovo scontro si ebbe quando l’Iba scelse l’uzbeko Gafur Rakhimov come presidente. Rakhimov veniva descritto dal dipartimento del Tesoro americano come uno dei “principali criminali del suo paese”, oltre che sospettato di essere pesantemente coinvolto nel traffico di eroina. Nel 2020 il suo posto fu preso del russo Umar Kremlev. La sede è in Russia ed è finanziata principalmente da Gazprom, la compagnia di Stato per il petrolio e il gas del paese: per questo motivo si è adeguata all’agenda del Cremlino.
Chi è il presidente
Il presidente dell’Iba è Umar Kremlev. Nazionalità russa, ritenuto vicino al Cremlino, ha assunto il ruolo nel 2020 e lo manterrà fino al 2026. Quarantun anni, nelle note biografiche sul sito della federazione si legge che “durante la presidenza ha dedicato tutti gli sforzi per ripristinare l’integrità finanziaria dell’Iba e nell’implementare riforme sportive e di governance”. Inoltre, prosegue la biografia, “si è concentrato sul migliorare il livello degli eventi sportivi Iba, trasformando la boxe in uno strumento potente di mobilità sociale verso l’alto stabilendo un fondo per i premi in denaro destinato ai pugili e fornendo supporto costante alle federazioni nazionali, agli atleti e agli allenatori”.
Le origini della boxe
Si ritiene che le prime prove dell’esistenza di uno sport simile al moderno pugilato risalgano all’Egitto del 3000 a. C. Il pugilato viene poi introdotto nella ventitreesima Olimpiade in Grecia nel 688 a.C.: a vincere la competizione fu Onomastos di Smirne, che si laureò primo campione olimpico della Storia. Nel 1743 Jack Broughton introdusse il primo set di regole: per questo motivo la disciplina prenderà il nome di boxe inglese (per distinguerla dalla boxe thailandese o thai boxe e da altre specialità).
Il termine ring
Il quadrato e le corde furono introdotti nel 1838. Il temine ring (in inglese cerchio, anello) continua però a essere usato in memoria del circolo tracciato per terra all’interno del quale avvenivano i primi combattimenti.
Le corde
Le corde diventano un elemento importante del pugilato: indimenticabile l’incontro di Mohammed Alì nel celebre match Rumble in the jungle del 1974 contro George Foreman.
La boxe femminile
La boxe femminile è diventata una disciplina ufficiale nel 1994. Nel 2012, alle Olimpiadi di Londra, la disciplina è entrata a far parte del programma dei Giochi.
Fonte : Wired