Continua la politica di Trump per snellire il suo governo federale. Dopo i dipendenti della CIA, ora anche quelli della Cybersecurity and Infrastructure Security Agency (CISA) del Dipartimento per la Sicurezza Nazionale hanno ricevuto un’offerta di buyout, un incentivo economico per lasciare il proprio posto di lavoro. A rivelarlo in esclusiva è NPR, che fa notare come la nuova amministrazione abbia deciso di includere nei tagli del personale governativo anche gli addetti alla sicurezza nazionale e alla difesa delle infrastrutture critiche, inizialmente esclusi da questa iniziativa. “Vi scrivo per informarvi che i dipendenti del CISA possono partecipare al programma di dimissioni differite – ha scritto Bridget Bean, direttore dell’agenzia, in una comunicazione rivolta ai collaboratori – Si tratta di una decisione profondamente personale, e qualunque sia la scelta che farete, noi la sosterremo”.
Insomma, sembra evidente che Donald Trump stia accompagnando i dipendenti della CISA verso l’uscita. Una decisione che segna un importante dietrofront del presidente rispetto alla sua amministrazione precedente, durante la quale aveva deciso di costituire questa agenzia proprio per proteggere le infrastrutture critiche dagli attacchi informatici, e supportare il governo e i suoi partner nella costruzione di infrastrutture più sicure in futuro. E ora, a distanza di anni, Trump torna sui suoi passi e decide di ridurre i collaboratori della CISA proprio in un momento in cui la sicurezza informatica sta diventando una necessità sempre più urgente. Eppure, le conseguenze della riduzione – o, addirittura, eliminazione – del personale delle principali agenzie governative non sembra preoccupare affatto il Doge, il Dipartimento del presidente per l’efficienza del governo guidato da Elon Musk.
Secondo quanto riferito da USA Today, i dipendenti pubblici hanno avuto tempo fino alla mezzanotte del 6 febbraio per decidere se accettare la buonuscita e ricevere lo stipendio fino a ottobre, oppure tornare al lavoro di persona, accettare nuovi standard di rendimento e promettere di essere “affidabili, leali e degni di fiducia”. Una proposta che ricorda quella fatta da Elon Musk ai dipendenti di Twitter dopo l’acquisizione della piattaforma di social media nel 2022, nota ai più con il nomignolo di “Fork in the Road”. In ogni caso, oggi come allora, l’offerta ha subito scatenato le reazioni dei sindacati, che sono riusciti a ottenere una proroga di qualche giorno rispetto alla scadenza fissata dal governo. Nonostante questo, la Casa Bianca ha riferito a Reuters che più di 60.000 dipendenti federali hanno già accettato l’offerta di buyout. Un numero importante, che sicuramente gioverà alle tasche dell’amministrazione Trump, così pure come a quelle dei cybercriminali però.
Fonte : Wired