In un’intervista a Rbc lo scorso dicembre, l’ex ceo aveva ribadito le linee guida del nuovo progetto spaziale nazionale, già nella fase finale e pronto per essere presentato al presidente: “Il progetto è principalmente finalizzato alla creazione di costellazioni satellitari in collaborazione con aziende private e prevede una crescita multipla di gruppi satellitari per comunicazioni, telerilevamento della Terra, orbite basse, geostazionarie e altamente ellittiche”. Secondo Borisov i costi sarebbero compresi fra i 500 e i 750 miliardi di rubli – tra i 6 e 7,5 miliardi di euro -, con una proporzione variabile di finanziamenti pubblici e privati. Di fatto, molta carne al fuoco, ma nessuna certezza.
Rispetto al suo predecessore Dmitry Rogozin – assurto alle cronache nell’aprile del 2022 per aver alluso a un immediato abbandono della Stazione spaziale internazionale da parte russa -, Borisov ha avuto il merito di abbassare i toni e di adoperarsi per rinsaldare la collaborazione con la Nasa. Grazie a lui, gli accordi di scambio per gli equipaggi della Iss sono stati ratificati fino a tutto il 2025 e in avanzata fase di definizione fino al 2029-2030. A parte questo e all’aver finalmente dotato il cosmodromo di Vostochny del nuovo lanciatore Angara A5, sono però in molti a giudicare carente la gestione di Borisov.
Come cambia lo spazio russo
La narrazione corrente racconta Dmitry Bakanov come un perfezionista, appassionato del suo lavoro e addirittura vittima del “complesso dello studente modello”. Di certo, come afferma il politologo Marat Baširov, “con la nomina di Bakanov a capo di Roscosmos, si apre la strada a un ringiovanimento della pubblica amministrazione nelle posizioni chiave. Bisogna sentire il polso dei tempi. Questa è la nostra risposta a Trump e a Elon Musk“.
Uno degli obiettivi principali della nuova gestione sarà favorire la cooperazione tra lo Stato e il settore privato nell’industria spaziale. “Come Musk, Bakanov dovrà concentrarsi soprattutto sulle costellazioni satellitari. E, come Musk, puntare sulla collaborazione tra Stato e privati, con l’idea che lo sviluppo dell’economia spaziale debba contribuire alla crescita dell’economia in generale. Inoltre, Bakanov porterà avanti il rafforzamento della connettività per l’esercito, l’intelligence satellitare e la diffusione di internet globale” ha detto il politologo Sergey Markov.
Lo stesso Borisov, attraverso il suo canale Telegram, ha celebrato il suo successore: “Mi congratulo sinceramente con Dmitry Bakanov per la nomina. Lo conosco come un esperto molto competente e una persona onesta”. Inevitabile, nei complimenti, cogliere la sfida: molti, a partire da Vladimir Putin, si aspettano che il manager venuto dalla città in cui l’era spaziale è iniziata restituisca alla cosmonautica la gloria di quei tempi.
Fonte : Wired