Lenovo: ecco il super computer raffreddato ad acqua

L’intelligenza artificiale ma anche le simulazioni scientifiche hanno sempre maggiore bisogno di potenza di calcolo. Ma questo significa anche dover raffreddare in maniera sempre più efficace i data center. Lenovo ha sviluppato una tecnologia di raffreddamento ad acqua, che abbiamo approfondito in un’interessante intervista con Alessandro De Bartolo, country manager per l’Italia dell’Infrastructure Solution Group

Sistemi di super calcolo, intelligenza artificiale, archiviazione e gestione dei dati sempre più veloce, simulazione dei fenomeni fisici e chimici, studio della biodiversità e delle scienze della vita. I supercomputer sono ormai fondamentali per l’evoluzione della ricerca scientifica, ma insieme alla capacità di calcolo cresce la necessità di abbattere i consumi energetici, soprattutto quelli legati ai sistemi di raffreddamento. Questo perché la temperatura di esercizio dei data center continua a crescere proprio a causa dell’elevata miniaturizzazione dei componenti e alla necessità di prestazioni sempre maggiori. Abbiamo visitato la sede milanese di Lenovo e incontrato Alessandro De Bartolo, country manager dell’Infrastructure Solution Group, l’unità aziendale che si occupa di tutte le infrastrutture di calcolo e di gestione di dati. De Bartolo ci ha raccontato di come Lenovo abbia sviluppato, e reso già operativa in numerosi data center in Italia e nel mondo, un’innovativa tecnologia di raffreddamento ad acqua chiamata Neptune Direct Water Cooling in grado di abbattere, oltre alla temperatura, anche le emissioni e i costi di gestione. Di seguito la nostra intervista integrale. 

Cosa sono i super computer e perché sono sempre più importanti?

“Per definire un supercomputer mi piace utilizzare una metafora. Tutti i giorni usiamo per le nostre esigenze di spostamento l’automobile, e l’automobile assolve alle nostre esigenze personali, così come il nostro personal computer assolve alle nostre esigenze di calcolo personali. Il super computer è un po’ la Formula Uno, dove le prestazioni vengono portate all’estremo. La Formula uno del calcolo è un elemento sempre più importante, in quanto la necessità di capacità di elaborazione dei dati aumenta sempre di più, Questo perché sempre più noi utilizziamo applicazioni con i nostri dispositivi, con i nostri telefonini, con i nostri smartphone, con i nostri personal computer che richiedono capacità di elaborazione e di gestione del dato. In questo momento ovviamente l’intelligenza artificiale, se vogliamo, è la tecnologia che più di tutte sta,  spingendo la necessità di capacità di elaborazione di calcolo”.

Con Alessandro De Bartolo nella sede milanese di Lenovo

Avete stretto un accordo importante con Cineca, di cosa stiamo parlando?

“È un accordo che serve a implementare un sistema di supercalcolo che Cineca ha battezzato Pitagora e che servirà alla comunità scientifica per elaborare i dati necessari ad arrivare al progetto Fusion 2050, per arrivare a energia elettrica prodotta dalla fusione nucleare, quindi energia pulita. E il sistema Pitagora è il sistema che tutta la comunità scientifica europea utilizzerà per le simulazioni. Uno degli utilizzi più frequenti dei dei super calcolatori è infatti quello di simulare fenomeni fisici o processi e il super computer ti dà la possibilità di abbattere il costo della simulazione, facendolo appunto in una modalità virtuale e non fisica. E permette anche di farlo molto velocemente, e quindi permette di accelerare quello che è il percorso scientifico per arrivare all’obiettivo. Diciamo che, come ci piace dire in Lenovo, quando si tratta di affrontare le più grandi sfide dell’umanità – e quella di produrre energia elettrica pulita è una di queste – è necessario appunto avere potenza di calcolo”.

Il sistema di serpentine per il raffreddamento ad acqua

Questo super calcolatore ha una caratteristica particolare che riguarda la sostenibilità e il raffreddamento…

“La necessità di raffreddare questi super calcolatori è data dal fatto che le temperature di utilizzo e di esercizio di questi super calcolatori sono tendenzialmente molto elevate a causa della elevata miniaturizzazione dei componenti al proprio interno e a causa della sempre maggiore necessità di prestazione di calcolo necessaria. Questi fattori fanno sì che la temperatura di esercizio si alzi sempre di più ed è quindi necessario adottare delle strategie importanti per raffreddarli e per far sì che abbiano prestazioni migliori. Per noi il raffreddamento ad acqua è l’ultima frontiera: l’acqua è un elemento molto più efficace nell’estrarre calore rispetto all’aria. Ed ecco quindi che tutti i nostri nuovi sistemi, in particolare quelli dedicati all’intelligenza artificiale, sono raffreddati utilizzando acqua. Questo consente di avere molti vantaggi: quello principale è il risparmio dell’energia elettrica fino al 40% rispetto a un sistema raffreddato in modalità tradizionale, cioè con aria. Ancora, un miglioramento di quella che è l’affidabilità del sistema perché i sistemi sono costruiti senza elementi di raffreddamento al proprio interno e quindi si riduce anche l’incidenza dei guasti. E ancor di più il vantaggio si allarga al fatto che l’infrastruttura che deve ospitare il super calcolatore non deve preoccuparsi di tenere una temperatura bassissima e quindi non è necessario consumare energia elettrica per raffreddare l’ambiente all’interno del quale è ospitato il super calcolatore. Si utilizza un elemento importante di valutazione dell’efficienza energetica dei data center, che è il parametro del rapporto tra quanta energia elettrica viene utilizzata per elaborare i dati rispetto a quanta energia elettrica viene utilizzata all’interno del data center per raffreddare il data center stesso. Ecco che se noi riduciamo significativamente la necessità di consumo di energia elettrica per raffreddare l’ambiente otteniamo una situazione dove il consumo energetico di tutta l’infrastruttura sarà molto inferiore. Questo lo si ottiene attraverso la tecnologia di raffreddamento a liquido. Tra l’altro mi piace sottolineare che l’utilizzo di acqua che facciamo all’interno dei nostri super calcolatori è un utilizzo di acqua che non deve necessariamente essere raffreddata essa stessa. Quindi ancora una volta non è necessario consumare energia elettrica per raffreddare l’acqua che utilizziamo”. 

Può entrare nel dettaglio di come funziona questa tecnologia?

“Realizziamo un incontro che nell’immaginario collettivo può anche essere ‘strano’ perché portiamo l’acqua dove c’è l’energia elettrica, all’interno dei sistemi dove avviene appunto l’elaborazione del dato, quindi sopra le unità di elaborazione, sopra le unità di elaborazione delle immagini e quindi all’interno delle memorie, all’interno dei dispositivi di memorizzazione dei dati. Quindi il sistema è permeato da tutta una serie di serpentine che conducono l’acqua all’interno del sistema e fanno sì che questa estragga il calore dal sistema stesso”.

Un data center di Lenovo

Quali sono gli altri progetti simili su cui sta lavorando Lenovo?

“Parliamo delle grandi sfide dell’umanità, ad esempio quella dei cambiamenti climatici e della possibilità di fare delle previsioni di questi cambiamenti. A Lecce il Centro Euromediterraneo per lo Studio dei Cambiamenti Climatici utilizza un sistema di Lenovo raffreddato ad acqua proprio per fare questo tipo di elaborazioni, di scenari. A Pisa l’Università ha uno dei data center universitari più grandi d’Italia e utilizza un sistema per applicazione di intelligenza artificiale raffreddato ad acqua di Lenovo. In questi giorni stiamo implementando a Portici il data center di Enea, altro contributore al progetto europeo per lo studio e l’ottenimento dell’energia dalla fusione nucleare, e per questo si sono equipaggiati con un  sistema chiamato Cresco 8, anche questo raffreddato con tecnologia ad acqua di Lenovo. In Italia, che all’interno del ranking mondiale dei paesi con installata potenza di supercalcolo è posizionata molto bene, Lenovo è impegnata a implementare molti sistemi. I nostri progetti vanno nella direzione di una maggiore capacità elaborativa e minore consumo. Arriviamo a raffreddare il 98% dei sistemi all’interno di un super calcolatore, nei prossimi mesi raffredderemo ad acqua il 100%: questa è la rivoluzione che Lenovo vuole portare sul mercato”.

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Fonte : Sky Tg24