La Casa Bianca sta lavorando a un decreto esecutivo per tagliare migliaia di posti di lavoro al Dipartimento della Sanità. Il decreto potrebbe portare a significativi tagli di posti di lavoro nelle principali agenzie sanitarie statunitensi, tra cui la Food and Drug Administration (FDA), i Centers for Disease Control and Prevention (CDC) e altre entità sotto il Dipartimento della Salute e dei Servizi Umani, che conta oltre 80.000 dipendenti.
Le priorità di Trump: tagli alle agenzie ed esenzione fiscale
Secondo fonti vicine alla questione citate dal Wall Street Journal, l’ordine potrebbe essere emesso già la prossima settimana, dopo che i dipendenti avranno avuto la possibilità di accettare esodi incentivati. Tuttavia, i dettagli dell’ordine non sono ancora definiti e la Casa Bianca potrebbe decidere di non procedere con i piani. Le agenzie in questione sono responsabili di funzioni cruciali, come l’approvazione di farmaci, la gestione di focolai sanitari e la ricerca medica.
Il provvedimento rientrerebbe nei tagli alle agenzie federali voluti dal presidente Donald Trump e dal suo consigliere Elon Musk, come la controversa sospensione dei fondi per le attività umanitarie dell’agenzia Usaid. Questo provvedimento potrebbe mettere a rischio anche molte ONG italiane, che dipendono da tali finanziamenti.
Sospensione Usaid, anche le ong italiane rischiano di andare in rosso per i tagli di Trump
In linea con l’America First, utili a rendere gli Stati Uniti “più sicuri, più forti e più prosperi”, Trump ha presentato ai leader del partito repubblicano le sue priorità fiscali, tra cui l’abolizione delle imposte sulle mance e sugli straordinari. Tra le proposte figurano anche tagli alle imposte per i prodotti Made in Usa, la fine degli sgravi fiscali per i miliardari che possiedono squadre sportive e l’espansione delle deduzioni per le tasse statali e locali.
Licenziamenti su larga scala
Per ora i dipendenti delle agenzie federali possono tirare un sospiro di sollievo. Un giudice federale ha sospeso temporaneamente la scadenza fissata per oggi per i dipendenti federali che dovevano decidere se aderire all’offerta di “dimissioni differite” dell’amministrazione Trump, mentre continuano i procedimenti legali sulla validità del programma. Il governo informerà i dipendenti che la scadenza è stata rinviata. Secondo un funzionario dell’amministrazione Trump a conoscenza della questione, almeno 50.000 dipendenti hanno aderito al programma, che è stato esteso a circa 2 milioni di persone. L’Office of Personnel Management ha avvertito che chi non aderirà rischia di perdere il posto di lavoro, con licenziamenti su larga scala previsti a breve.
Fonte : Today