Black Sabbath, Ozzy Osbourne definisce qual è l’album migliore di sempre della band

Nell’estate del 1972, i Black Sabbath entrano in studio a Los Angeles in uno dei momenti più folli della loro vita rock’n’roll. Per la prima volta lavorano senza un produttore (ruolo assegnato nei credit al loro manager Patrick Meehan), ma soprattutto dopo il successo di Master of Reality del 1971 che è arrivato al numero otto in classifica in America e al numero cinque in Inghilterra si trasferiscono a Los Angeles e vivono tutti insieme in una vila di Bel Air di proprietà del milionario John Du Pont (che nel 1997 verrà arrestato per l’omicidio dell’atleta Dave Schulz e morirà in carcere nel 2010) in cui, come ha raccontato Ozzy: “Ad un certo punto non riuscivamo più a capire da dove arrivasse tutta quella cocaina. Non finiva mai ed era purissima: ti faceva sentire il re dell’universo”.

Gli aneddoti su quel periodo di trasgressione sono molti: Bill Ward ricorda di aver passato un giorno intero seduto sul pavimento dello studio a sniffare senza riuscire a suonare la sua parte di batteria nel brano Cornucopia, Tony Iommi collassa sul palco dell’Hollywood Bowl durante il concerto di lancio dell’album e Ozzy fa scherzi sempre più assurdi, come ricoprire di vernice dorata lo stesso Bill Ward addormentato, rischiando di farlo morire soffocato. Una mattina, mentre guarda l’alba sorgere a Laguna Beach dopo essere stato sveglio tutta la notte, Tony Iommi compone il riff di Snowblind, uno dei brani definitivi del suono oscuro ed elettrico dei Black Sabbath: “I miei occhi sono ciechi, ma riesco a vedere” canta Ozzy Osbourne, “I fiocchi di neve brillano sugli alberi, ma il sole non riesce più a liberarmi, perché i fiocchi di neve mi stanno congelando”.

Snowblind è secondo Ozzy un riferimento esplicito alla cocaina, ed è i titolo che la band vorrebbe dare al nuovo album. “La nostra etichetta discografica si è rifiutata di pubblicarlo. Non volevano creare scandalo” ha detto Ozzy, “Non abbiamo voluto discutere e lo abbiamo intitolato Vol.4. Secondo me è uno dei dischi migliori dei Back Sabbath”. La band sperimenta, allarga i confini dell’hard rock, costruisce un mondo. Henry Rollins dei Black Flag, una delle band che ha reso ispirazione dai Black Sabbath ha detto a proposito di Vol.4: “Parla di alienazione e di sentirsi perso nella confusione, c’è qualcosa nella loro musica di moto doloroso ma altrettanto potente”. Ozzy Osbourne è d’accordo: “Nonostante tutto il casino che abbiamo combinato, in quelle settimane a Bel Air siamo stati più forti e potenti che in tutto il resto della nostra carriera. Vol.4 è il nostro album migliore”.

Fonte : Virgin Radio