Le mutilazioni genitali femminili sono una grave violazione dei diritti fondamentali che colpisce milioni di bambine, ragazze e donne in oltre 90 Paesi del mondo, Italia inclusa. Questa pratica lesiva ed estremamente dannosa, rimane tuttavia poco visibile e spesso sommersa, anche perché difficile da riconoscere.
I numeri di una piaga
Secondo l’UNICEF, nel mondo sono più di 230 milioni le ragazze e le donne che hanno subito una forma di MGF, quattro milioni quelle che rischiano di esservi sottoposte entro i 15 anni di età . Le MGF vengono effettuate in età e contesti diversi a seconda della comunità di riferimento. Rilevate in almeno 96 paesi, le MGF riguardano tutti i continenti, ma sono maggiormente diffuse in Africa centrale e in alcune aree del Medio Oriente e dell’Asia . I paesi con l’incidenza più elevata sono Somalia, Guinea, Gibuti, Sierra Leone, Mali, Egitto, Sudan, Eritrea, Burkina Faso, Gambia, Etiopia, Mauritania, Chad e Indonesia .
In Europa 600 mila donne con MGF
Si stima che in Europa siano oltre 600 mila le donne che hanno subito MGF e 190 mila quelle a rischio in 17 éaesi. Inoltre, UNHCR ha stimato che, nel quinquennio 2015-2020, almeno 200 mila donne e ragazze all’anno, richiedenti asilo in Europa, potrebbero essere state vittime di MGF . Ma mancano dati aggiornati: le stime più recenti riguardanti l’Italia, risalenti al 2019 ed elaborate dall’Università Milano-Bicocca indicano che circa 87.600 donne siano portatrici di MGF, di cui 7.600 minorenni, principalmente di origine nigeriana ed egiziana. Sarebbero circa 5.000 le bambine a rischio di subire tale pratica.
Approfondimento
L’informazione contro le mutilazioni genitali: la sfida di Safia
ActionAid: manca chiarezza sui fondi
Per prevenire e contrastare le Mutilazioni Genitali Femminili l’Italia dispone di strumenti contenuti nella legge 7 del 2006 e del Piano strategico nazionale sulla violenza maschile contro le donne 2021-2023, ma non ci sono informazioni trasparenti su quale sia lo stato delle cose. Anche l’esito del bando 2023 del Dipartimento Pari Opportunità per una nuova mappatura del fenomeno non è stato ancora reso noto. A denunciarlo, in vista della Giornata Internazionale contro le Mutilazioni Genitali Femminili che ricorre il 6 febbraio, è ActionAid sottolineando che ogni anno vengono stanziati fondi al dipartimento per le Pari Opportunità, al ministero della Salute e al ministero dell’Interno per interventi specifici, come la gestione del Numero verde contro le Mgf (800.300558). Tuttavia l’assenza di dati pubblici sull’impatto di queste risorse – sostiene ActionAid – rende difficile valutare l’efficacia degli interventi realizzati. Mentre l’esperienza quotidiana degli enti che lavorano con le donne portatrici o a rischio di MGF dimostra la necessità di misure più incisive di prevenzione e supporto. Ad esempio riconoscere le conseguenze fisiche e psicologiche derivanti dalle MGF attraverso il Sistema sanitario nazionale, promuovendo il loro inserimento nella lista dei Livelli essenziali di assistenza (Lea) per le patologie croniche e consentendo l’esenzione del ticket
Fonte : Sky Tg24