Ragazzi morti nell’incendio di via Cantoni a Milano, accertamenti sul punto di innesco individuato dai cani

video suggerito

La Procura di Milano disporrà accertamenti irripetibili sul punto di innesco dell’incendio del 12 settembre scorso in via Cantoni. Tre ragazzi erano morti intossicati dal fumo e tre persone, i presunti mandanti e l’esecutore materiale, sono state arrestate negli scorsi mesi.

0 CONDIVISIONI

Immagine

Lo scorso 12 settembre un incendio aveva distrutto uno show-room in zona Certosa a Milano. All’interno del magazzino “Wang” dormivano tre ragazzi, due fratelli di 18 e 17 anni e un 24enne, deceduti intossicati dal fumo. Le indagini della Procura di Milano avevano accertato che le fiamme erano di origine dolosa e ora saranno eseguiti accertamenti irripetibili sul punto d’innesco individuato dai cani dei vigili del fuoco. Nel frattempo, a dicembre sono stati arrestati i due presunti mandanti del rogo, mentre l’uomo che è ritenuto essere l’esecutore materiale è stato bloccato nei Paesi Bassi con un mandato d’arresto europeo. Per gli inquirenti, dietro l’incendio ci sarebbe un debito di quasi 50mila euro che il proprietario del magazzino avrebbe avuto nei confronti dei mandanti.

Video thumbnail

Stando a quanto ricostruito dalle indagini coordinate dal pm Luigi Luzi e condotte dai carabinieri, ad appiccare il fuoco sarebbe stato Washi Laroo. A carico del 26enne, olandese di origini magrebine, era stato disposto un mandato d’arresto europeo ed è stato bloccato proprio nei Paesi Bassi. Laroo, ritenuto l’esecutore materiale dell’incendio del 12 settembre, è accusato nel Paese del nord Europa di diversi reati, come rapine, tentato rapimento e traffico di sostanze stupefacenti.

Il 26enne avrebbe agito su indicazioni del 34enne Yijie Yao e del 40enne Bing Zhoum, entrambi di nazionalità cinese. I due, arrestati lo scorso 3 dicembre con l’accusa di omicidio volontario plurimo, incendio e tentata estorsione, avrebbero ingaggiato il 26enne per dare fuoco al magazzino “Wang” di via Cantoni. Secondo gli inquirenti, il proprietario dello show-room aveva contratto debiti per quasi 50mila euro con i due connazionali. I tre giovani deceduti, però, erano completamente estranei ai loro giri d’affari.

Il pm Luzi ora attende che l’autorità dei Paesi Bassi rispondano alla richiesta di estradizione in Italia di Laroo. In questo modo, si sbloccherebbe la strada per la richiesta di processo immediato a carico dei presunti autori della strage. Intanto, saranno disposti accertamenti irripetibili e in contraddittorio con le difese sul punto di innesco dell’incendio al magazzino.

0 CONDIVISIONI

Fonte : Fanpage