Dal chief innovation officer al chief digital officer. Secondo il rapporto C-Level Study 2024, curato da Stefano Denicolai, docente e presidente del Centro di ricerca Itir dell’Università di Pavia, i ruoli amministrativi in azienda si stanno velocemente modificando, dando spazio a nuove figure con compiti molto specifici.
L’indagine è stata presentata giovedì 23 gennaio, nell’ambito della seconda edizione di Itir Summit dal titolo Sfumature di blu, che si è svolta al Teatro Fraschini e all’Università di Pavia e organizzata dall’Institute for transformative innovation research (Itir), centro di ricerca interdipartimentale dell’Università.
L’evento si è focalizzato sull’innovazione trasformativa come sinergia tra modelli di business innovativi, digital transformation e sostenibilità. Il tema del convegno ha esplorato tre ambienti estremi come spazio interstellare, fondali oceanici e intelligenza artificiale, come metafora che invita a riflettere su come le imprese abbiano molto da imparare da ambienti così complessi e incerti.
Il rapporto C-Level Study 2024
Avviata nel 2019, l’indagine “C-Level Study 2024” ha ampliato il proprio focus includendo non solo i chief innovation officer (cino), ma anche i chief digital officer (cdo), i chief sustainability officer (cso) e figure ibride come i chief digital innovation officer. Lo studio analizza il ruolo di queste figure nell’integrare innovazione, digitalizzazione e sostenibilità.
Secondo i dati le aziende faticano a bilanciare innovazione tecnologica e modelli di business. Il 73,4% dei manager intervistati non riesce a influenzare la cultura aziendale e a integrare valori e obiettivi tra i vari livelli. La situazione è aggravata anche dal fatto che molte imprese non sono in grado di sfruttare appieno il potenziale dei dati a loro disposizione, perdendo così diverse opportunità per accelerare innovazione, digitalizzazione e sostenibilità.
Secondo il rapporto, le donne in ruoli dirigenziali più alti all’interno di un’azienda (C-Level) legate a innovazione e digitalizzazione sono solo il 14,66%, ma comunque con un miglioramento al 23,32% nell’ambito della sostenibilità. Nonostante i loro titoli prestigiosi, però, ben il 55,22% dei dirigenti non occupa posizioni C-Level in senso stretto, non riportando direttamente all’amministratore delegato e disponendo di risorse limitate: infatti, solo il 26,71% coordina team di oltre 30 persone. Lo scenario provoca una netta divisione tra chi ha autorità per guidare cambiamenti significativi e chi invece è ostacolato da vincoli organizzativi.
Le nuove figure apicali nelle aziende
Negli ultimi anni sono stati introdotti nuovi ruoli amministrativi in azienda, nuove figure di alto profilo con il compito di guidare la trasformazione digitale e le politiche interne verso modelli di business innovativi e sostenibili. Sono il direttore innovazione (cino), il direttore trasformazione digitale (cdo), il direttore sostenibilità (cso), nonché alcune delle numerose “ibridazioni” di questi ruoli come ad esempio il chief digital innovation officer o il chief digital sustainability officer.
Fonte : Wired