In Django Unchained (2012) Leonardo DiCaprio ci mostra finalmente un volto a cui non eravamo abituati: quello del cattivo. Dopo tanti ruoli eroici o tormentanti, finalmente nella sua prima volta diretto da Tarantino si lascia andare a una parte deliziosamente e irrimediabilmente mefistofelica, in una storia tra il tragico e il grottesco ambientata nell’America profonda dello schiavismo più scellerato. Lo schiavista Calvin J. Candie viene interpretato da DiCaprio con assoluta maestria, rassicurante solo nella misura in cui va incontro al destino che merita.
The Wolf of Wall Street
Nel 2013 The Wolf of Wall Street vede l’attore tornare per la quinta volta sotto l’occhio di Martin Scorsese, che qui lo dirige nei panni di Jordan Belfort, spregiudicato broker di Wall Street che fa di tutto per raggiungere l’apice del successo e, in fondo, anche per precipitare nel baratro. Anche qui l’interpretazione di DiCaprio è diabolica e scellerata, ma anche grottesca, sfrenata, senza limiti come sono i vizi e l’immoralità del suo personaggio. Un personaggio ripugnante sotto tutti i punti di vista ma da cui, appunto grazie al talento di chi lo interpreta, non staccheremmo mai gli occhi di dosso.
The Revenant: Il redivivo
The Revenant di Alejandro G. Iñárritu, film con cui finalmente nel 2015 DiCaprio riesce a ottenere il premio Oscar, non è la sua migliore interpretazione in assoluto. Lo diventa in senso relativo appunto per il riconoscimento tanto atteso e perché dimostra l’ennesima capacità di trasformarsi e adattarsi completamente alla storia che viene raccontata sullo schermo. L’odissea di Hugh Glass e il suo percorso di vendetta, in lotta con un’orsa sia fisica sia metaforica, è rappresentata con crudezza e fierezza. DiCaprio letteralmente a nudo e, finalmente, “redento” (anche dai dubbi della critica).
Fonte : Wired