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Le bollette del gas, per i clienti in Servizio di tutela della vulnerabilità, a gennaio 2025 sono aumentate dell’1,1%. Il motivo sono gli incrementi del prezzo del gas. E il metano potrebbe costare anche di più nei prossimi mesi, soprattutto dopo i dazi statunitensi degli ultimi giorni e la risposta della Cina.
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A gennaio il prezzo della bolletta del gas è aumentato per chi è nel Servizio di tutela della vulnerabilità. Lo ha comunicato Arera, l’autorità pubblica che si occupa di reti ed energia. L’incremento rispetto a dicembre è stato dell’1,1%. Il motivo, come ha spiegato Arera, è la salita del prezzo del gas all’ingrosso, e quindi della materia prima. A gennaio, infatti, le quotazioni del gas sul mercato sono cresciute. Oggi quindi il prezzo per i clienti nel Servizio di tutela della vulnerabilità è di 49,87 euro al Megawattora. Peraltro, il mercato europeo Ttf di Amsterdam negli ultimi giorni ha già superato in modo stabile la soglia dei 50 euro al Megawattora.
Va ricordato che l’aumento è stato comunque relativamente contenuto. Avrebbe potuto essere decisamente più alto, dato che stando a Staffetta quotidiana il prezzo del gas a gennaio è salito del 4,8%. Allo stesso tempo, però, le tariffe per il trasporto del metano e per il mantenimento del contatore sono state abbassate da Arera. Così, l’incremento in bolletta è stato più contenuto.
In ogni caso la salita delle bollette ha portato alle proteste delle associazioni di consumatori. L’Unione nazionale consumatori ha calcolato che per l’utente tipo (con un consumo di 1.100 metri cubi di gas all’anno) l’aumento significa spendere 16 euro in più all’anno. Ma soprattutto che, se si guarda a tutto il 2025 ipotizzando che i prezzi siano costanti, la spesa complessiva per l’anno sarebbe di 1.393 euro. Insieme ai 626 euro per la luce, questo porterebbe a un esborso da 2019 euro quest’anno. Rispetto al gennaio del 2021, prima che iniziassero la crisi dell’inflazione e quella dell’energia, il prezzo è cresciuto del 78,7% secondo i calcoli dell’associazione. Rispetto invece al gennaio 2022, momento di apice dei rincari, si è abbassato dell’8%.
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Nel Servizio di tutela della vulnerabilità si trovano 2,36 milioni di persone: è riservato ai clienti che sono considerati ‘vulnerabili’. In particolare si parla di anziani al di sopra dei 75 anni di età, oppure di chi è in condizioni di svantaggio economico (ad esempio chi percepisce il bonus sociale bollette). E ancora, sono ‘vulnerabili’ coloro che hanno una disabilità ai sensi dell’articolo 3 della legge 104 del 1992 e le persone che vivono in un’abitazione di emergenza dopo disastri naturali.
Come detto, l’aumento in bolletta per gennaio è stata dovuta al fatto che il prezzo del gas all’ingrosso è aumentato. È la conferma di una tendenza già registrata negli ultimi mesi. Nelle scorse ore, la decisione della Cina di lanciare dazi su petrolio, gas e carbone statunitensi – in risposta alle tariffe Usa decise dall’amministrazione Trump – ha fatto temere che il costo dell’energia tornerà a salire a ritmo ancora più deciso.
Alla base dei timori c’è il fatto che Pechino, se dovesse rinunciare all’acquisto dell’energia dagli Usa, potrebbe rivolgersi alla Russia. Il gas naturale russo, a sua volta, oggi è importante per diversi Paesi europei, e quindi se Mosca dovesse decidere di rivolgersi invece alla Cina per l’Ue potrebbe arrivare un nuovo aumento dei prezzi. Per il momento, comunque, non si sono registrati effetti evidenti legati alla contromossa cinese.
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Fonte : Fanpage