Rapporti di lungo corso legano Italia e Tunisia ma pagine nuove saranno scritte nel prossimo futuro, in particolare nell’ambito delle sfide energetiche.
Il paese nordafricano è infatti tra quelli individuati per le azioni che il Piano Mattei per l’Africa prevede lungo sei settori di intervento fra cui, appunto, l’energia. Su questo fronte, la posizione del Continente africano è peculiare: pur incidendo meno a livello di consumi globali e di emissioni dei gas serra rispetto ad altri, è pur sempre una delle regioni più colpite dal cambiamento climatico e dall’inquinamento. Inoltre, un fisiologico aumento della domanda di energia e di elettricità è atteso nei prossimi anni, a causa di fenomeni come crescita della popolazione e urbanizzazione.
Come indica il Piano, nel settore energetico gli interventi di cooperazione avranno l’obiettivo di favorire lo sviluppo di filiere energetiche sostenibili; contrastare, adattare e mitigare i cambiamenti climatici, ottimizzando i programmi di elettrificazione con combinazione di soluzioni centralizzate e decentralizzate (mini reti); ricorrere sempre più alla produzione di energia da fonti rinnovabile, soluzione che per costi e applicabilità ai settori produttivi locali deve favorire una competitività a lungo termine.
Sfide complesse che chiameranno in causa le competenze locali del settore energetico, le visioni degli attori innovativi ma anche il supporto di grandi imprese italiane del comparto. In Tunisia, l’ecosistema delle startup potrà contare sulla spinta di Terna, la società italiana che gestisce la rete di trasmissione dell’energia elettrica nazionale.
Il Gruppo guidato dall’Amministratore Delegato e Direttore Generale Giuseppina Di Foggia ha infatti inaugurato a Tunisi il nuovo Terna Innovation Zone, il primo hub di innovazione in Africa gestito dal gruppo italiano, che rafforza il partenariato strategico tra Italia e Tunisia.
Si tratta del secondo hub a livello globale: a differenza di quello californiano presente a San Francisco, che è dedicato allo scounting di soluzioni tecnologiche a supporto delle startup italiane presenti in Silicon Valley, l’Innovation Zone di Tunisi ha una mission di accelerazione più local e punta a mettere a disposizione delle startup tunisine risorse e competenze, al fine di favorire l’accelerazione e l’ attuazione di programmi di open innovation.
A febbraio, con una call for startup, le realtà innovative potranno quindi candidarsi a un ingresso nell’Innovation Zone, dove sarà in seguito avviato un programma di scaling dedicato alle realtà locali più innovative e attive nei settori legati alla transizione energetica e digitale.
Fonte : Wired