Era una notizia attesa da tempo e infine è arrivata: è ufficiale la prima app porno per iPhone, il suo nome è Hot Tub e si presenta come una sorta di motore di ricerca e aggregatore per contenuti a luci rosse da molteplici fonti. Il software promette privacy, zero pubblicità e un uso semplice: è per ora disponibile solo in Europa grazie a uno store di app alternativo. Inutile specificare come Apple non sia particolarmente entusiasta della novità, che però non infrange alcun regolamento particolare.
Che cos’è Hot Tub
Lo scopo di Hot Tub è quello di unire le funzioni di ricerca e di visualizzazioni contenuti quindi da un lato può trovare video seguendo le indicazioni e le preferenze dell’utente e dall’altro li riproduce in un ambiente ottimizzato, senza pubblicità e in modo abbastanza privato. Al momento può recuperare clip dai grandi contenitori del settore come Pornhub, Xvideos, XNXX e XHamster. Gli utenti europei di iPhone possono trovare l’app sul ben noto store alternativo AltStore Pal, reso accessibile e legale dalle richieste del Digital Markets Act (Dma), che ha promosso una maggiore apertura dei sistemi dominanti e una più ampia scelta di servizi. Nel caso di Hot Tub si è infranto un piccolo tabù come quello sulla prima app porno per iPhone, qualcosa di fino a poche settimane fa impossibile dato che cozzava con le linee guida di App Store.
Tuttavia, tra i vantaggi delle nuove normative in Europa c’è la possibilità, per gli store alternativi, di non dover sottostare alle richieste specifiche della casa madre del dispositivo. L’unica richiesta è quella che le app ricevano la revisione e la verifica da parte di Apple, come avvenuto regolarmente per Hot Tub.
La reazione di Apple
E mentre AltoStore Pal fa buon viso a cattivo gioco affermando che donerà tutti i ricavi del mese in corso (febbraio 2025) alle associazioni lgbtq+, Apple ha commentato a Bloomberg: “Siamo profondamente preoccupati per i rischi per la sicurezza che le app porno hardcore di questo tipo creano per gli utenti dell’UE, in particolare i bambini. Questa app e altre simili mineranno la fiducia dei consumatori e la confidenza nel nostro ecosistema, per il quale abbiamo lavorato per più di un decennio per renderlo il migliore al mondo“.
Fonte : Wired