Coppia di anziani compra casa ma è un abuso edilizio: “Non sappiamo dove andare, abbiamo venduto tutto”

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L’abitazione a Muggiò (Monza e Brianza), già espropriata dal Comune e presto demolita, per il catasto è per metà un portico e per metà un ripostiglio. Il costruttore è stato condannato al risarcimento dal Tribunale di Monza: “Ma la società risulta nullatenente”

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Comprano un appartamento investendo tutti i risparmi di una vita e vendendo la casa di famiglia. Ma per il catasto quello è un abuso edilizio, e va sgomberato il prima possibile.

È la storia, riportata da La Repubblica, di Luciano Bertagna, 76 anni, e Carla Galante, 77, sposati da oltre mezzo secolo. La coppia di anziani, dopo aver speso 140mila euro per una casa di Muggiò (Monza e Brianza) che sulla carta risulta in realtà per metà un portico e per l’altra metà un ripostiglio, è ora costretta ad andarsene e a trovare al più presto una soluzione (a spese loro). La nuova abitazione, infatti, è stata già espropriata dal Comune, e verrà presto demolita. “Siamo anziani, non abbiamo figli, è veramente difficile. Ci hanno proposto case popolari, ma non abbiamo i requisiti”, hanno raccontato al quotidiano.

Tutto inizia nel 2019. “Abitavamo a Lecco, in una villetta curata e spaziosa ma volevamo avvicinarci ai parenti in Brianza, così abbiamo deciso di trasferirci a Muggiò. Dopo varie ricerche, abbiamo conosciuto questo costruttore e ci ha proposto una soluzione che ci sembrava interessante”. Si tratta di un bilocale al piano terra di un bel condominio in via dei Combattenti: 53 metri quadri di nuova costruzione, venduti con cantina e box per un totale di 140mila euro. I coniugi, per la fretta di trasferirsi, vendono la villetta di Lecco (a 127mila euro) e versano un anticipo di 105mila euro per la soluzione di Muggiò, acquistata sulla carta.

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Ma ben presto iniziano a formarsi le prime crepe. All’inizio è il titolare dell’impresa costruttrice che rimanda continuamente il rogito, poi arriva l’esito di alcune verifiche che cade come un masso dal cielo: il bilocale, per il catasto, non è una casa. “L’unità oggetto della presente relazione è stata realizzata e identificata quale “abitazione” mentre è stata autorizzata nei titolo abilitativi edilizi del Comune di Muggiò, in parte a “porticato” (la stanza da letto) e in parte a “ripostiglio” (la zona giorno)“, si legge infatti nell’atto di espropriazione del Tribunale di Monza. “Detta trasformazione è avvenuta senza autorizzazione, come rilevato dai sopralluoghi eseguiti dal Servizio Edilizia Privata congiuntamente con la Polizia locale”. In poche parole, è un abuso edilizio. 

La nostra casa viene messa sotto sequestro e ci viene notificato lo sgombero. Dobbiamo andarcene e non sappiamo dove, dopo aver già speso 105mila euro“, le parole dei due anziani. Nel frattempo il Tribunale di Monza ha accolto la domanda di risarcimento della coppia, condannando la società a restituire ai coniugi 105mila euro (oltre al risarcimento di altre spese) in quanto responsabile di un “inadempimento contrattuale per aver celato la totale difformità urbanistica del bene promesso in vendita”. Mentre il sindaco di Muggiò Michele Messina si sta attivando per cercare una soluzione temporanea per gli anziani, con un affitto a canone calmierato.

Ma la società risulta praticamente nullatenente”, puntualizzano i due, che nel frattempo hanno rifiutato la proposta da parte del costruttore della restituzione dei 105mila euro subito e degli altri 55mila attraverso cambiali. “Ma la condizione era che la casa venisse liberata dal sequestro. Per questo l’avvocato ci aveva sconsigliato di accettare. Visti i precedenti, non potevamo fidarci”, ha chiarito Luciano Bertagna. “E ora non sappiamo davvero dove andare”.

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Fonte : Fanpage