Dissanayake nella Giornata dell’indipendenza: ‘Guardiamo al futuro, non al passato’

Durante le celebrazioni per i 77 anni della fine della dominazione coloniale britannica. L’appello del card. Ranjith: “Sia abrogata la Costituzione che con il suo presidenzialismo ha favorito la cultura della paura e l’illegalità”.

Colombo (AsiaNews) – Nello Sri Lanka si sono tenute oggi le celebrazioni per i 77 anni dell’indipendenza dopo la dominazione coloniale britannica. Una ricorrenza durante la quale il presidente Anura Kumara Dissanayake ha esortato la nazione a concentrarsi “sulla costruzione di un futuro più luminoso, piuttosto che guardare alle ferite del passato”. “La speranza collettiva e l’attesa condivisa da tutti i cittadini dello Sri Lanka, sia del nord che del sud, è quella di unirsi nella costruzione di una nazione moderna e aperta al progresso”, ha detto parlando durante la cerimonia nella piazza dell’Indipendenza.

Il presidente ha chiesto uno sforzo nazionale comune per raggiungere l’indipendenza economica, ricordando al pubblico che deve essere perseguita senza cadere preda delle pressioni esterne dell’economia globale. Citando in particolare i leader religiosi, gli attivisti, gli operatori dei media e tutti i cittadini, il presidente ha affermato che tutti sono legati da un’innegabile responsabilità nel creare un mondo che rifletta la vera umanità, in cui tutte le persone possano sperimentare e coltivare la gentilezza, il rispetto e la comprensione reciproca.

Anche la Chiesa cattolica ha ricordato la Giornata dell’indipendenza celebrando in tutte le diocesi Messe di ringraziamento. L’arcivescovo di Colombo, il card. Malcolm Ranjith, l’ha presieduta stamattina presso la chiesa di Ognissanti a Borella. Nel suo discorso il porporato ha chiesto al presidente e al governo di abrogare l’attuale Costituzione che con il potere incontrollato concesso al capo dello Stato ha trasformato in guerra quelli che avrebbero potuto essere conflitti nazionali risolti pacificamente.

“La Costituzione con i poteri presidenziali è stata alla radice delle crisi della nostra nazione – ha detto Ranjith -. Ha inferto un colpo mortale alla democrazia, ha favorito una cultura della paura e dello spargimento di sangue e ha permesso all’illegalità di prosperare. Deve essere abrogata immediatamente e sostituita con una nuova Costituzione che unisca tutti i cittadini, garantendo giustizia, trasparenza e una rinnovata base sociale e culturale”.

Fonte : Asia