Sono una donna, non sono una santa (tanto per rimanere in tema musicale) e lo ammetto subito: negli anni Novanta sicuramente ho cantato più di una volta Bella Stronza di Marco Masini a squarciagola, così come ho cantato Teorema (prendi una donna, trattala male). Non sono una giornalista musicale, non ho quindi le competenze per affrontare la questione della scelta dei brani di Sanremo dal punto di vista più tecnico, cosa che lascio a colleghe e colleghi più bravi di me.
Appartengo però ad una generazione che ha ascoltato eccome le canzoni di Marco Masini, che in quel periodo era all’apice della sua carriera, prima che arrivasse quella vergognosa diceria. E come ha ricordato giustamente Alberto Pellai nel suo appello per chiedere di sostituire il brano del duetto di Sanremo, Masini ha scritto canzoni bellissime. Se siete anche voi ragazzi degli anni Novanta sentirete ancora quel nodo alla gola solo pensando alla prima strofa di Dal Buio (Il cieco fermo sul bordo del marciapiede/aspetta che qualcuno se ne accorga/rallenti la sua fretta) alla sorda disperazione di Perché lo fai, alla malinconia di Ci vorrebbe il mare.
Una scelta che si poteva evitare
Non è una questione di perbenismo e di ‘non si può più dire niente’, come molti scrivono e sicuramente scriveranno. A Sanremo sono arrivate spesso canzoni con testi controversi o che hanno affrontato argomenti difficilissimi (vi ricordate L’amore rubato di Luca Barbarossa? Se l’avete ascoltata anche solo una volta sicuramente non l’avete mai dimenticata). Ma in questo caso la canzone scelta si porta dietro uno strascico di polemiche e gossip che dura da mesi. Non c’è uno spettatore del Festival (anche chi fa finta di niente) che non ha seguito la vicenda Ferragnez, le ‘rivelazioni’ di Fabrizio Corona e tutte le conseguenze. Che la canzone sia dedicata alla ex moglie, alla ex fidanzata non conta più di tanto. Quello che conta è che quelle strofe, cantate sul palco da Fedez, saranno inevitabilmente legate da chi le ascolta a donne con un nome e un cognome, una famiglia e un volto conosciuto da tutti. Che poi non sia questa la sua reale intenzione poco importa. Quello che importa è come sarà recepita e quello che di questa canzone potrebbe essere usato tra social e meme.
Come tutti i testi, questo di Marco Masini ha diversi livelli di lettura (anche se, come scrive giustamente Pellai nel suo appello, forse oggi un artista sensibile come Masini riscriverebbe il suo messaggio in modo diverso), ma il timore è che le frasi vengano estrapolate e poi usate sui vari social per vendicarsi della ex fidanzata/o di turno e che una canzone che ha comunque avuto un certo impatto in quegli anni venga rispolverata ora, così, senza maneggiarla con cura come sarebbe necessario. E il contesto delle polemiche post-Ferragnez non è proprio quello adatto a farlo.
C’è sempre la possibilità che Fedez e Masini decidano di cambiare il testo. O che succeda qualcosa che cambi la situazione in corsa. Secondo le ultime indiscrezioni, Fedez potrebbe ritirarsi dal Festival di Sanremo. Anche se questo dovesse accadere, queste riflessioni valgono comunque per il futuro. Ci sono cose che vanno lasciate lì dove erano. I risvoltini dei jeans, la frangia bombata, il motorino senza casco, la pasta panna e vodka. E anche alcune canzoni.
E se l’intenzione era quella di recuperare un certo sentiment collettivo e non ad personam, allora era meglio scegliere Vaffanculo.
Fonte : Wired