Avrebbe maltrattato il figlio di pochi mesi per fare causa all’ospedale che non l’avrebbe curato e ottenere i sussidi per la disabilità. Le indagini della polizia stanno battendo questa pista sul caso del neonato di Camisano Vicentino (Vicenza) seviziato, è questa l’ipotesi, dal padre. L’uomo, un 22enne di etnia sinti, è in arresto dal 30 ottobre 2024 con l’accusa di maltrattamenti e lesioni gravi. Il piccolo, sebbene gli accertamenti non abbiano evidenziato un coinvolgimento della madre, è stato affidato ai servizi sociali e ora sta bene.
I primi problemi e i sospetti
I primi problemi del piccolo sono stati documentati a un mese e mezzo dalla nascita, come riporta il Gazzettino. I medici dell’ospedale di Vicenza avevano scoperto danni alla gola e allo sterno. Ma sul corpicino non c’erano segni evidenti. I sanitari avevano anche notato come il piccolo avesse continue ricadute una volta rientrato a casa. In ospedale, invece, si riprendeva a ogni ricovero. Da qui l’idea di spostarlo al reparto di pediatria di Padova per un ulteriore approfondimento delle sue condizoni. Ma anche qui il piccolo faceva avanti e indietro dalla struttura con i suoi genitori. E la maggior parte delle volte ad accompagnarlo era il padre. Tra i medici si era così diffuso il sospetto di un intervento esterno nelle condizioni del bambino. E a sostegno della loro ipotesi c’erano anche i dati.
La segnalazione e la scoperta delle manovre del padre
Tra il 28 e il 29 ottobre il caso è stato quindi segnalato alla polizia di Padova. Gli agenti hanno deciso di installare delle telecamere nella villa in cui vive la famiglia, che ha anche un figlio più grande. Così hanno scoperto le “manovre” che il padre praticava sul piccolo. Le telecamere hanno registrato un comportamento ricorrente nell’uomo sebbene abbiano registrato poco più di 48 ore della quotidianità familiare. Il 22enne sarebbe entrato nella camera del neonato con fare guardingo e osservando in alto gli angoli della stanza. Poi, sempre secondo gli inquirenti, si sarebbe avvicinato al piccolo e avrebbe infilato le dita dentro la sua bocca mentre faceva pressione sul suo petto.
L’arresto
L’uomo era però registrato dagli occhi elettronici che puntavano sulla porta d’ingresso della stanza e sul letto del piccolo. Per la polizia era abbastanza: per evitare il peggio gli agenti sono intervenuti subito. L’uomo non ha opposto resistenza ed è rimasto in silenzio. A convincere la polizia era anche il modo in cui avrebbe agito il 22enne: avrebbe interrotto le manovre solo se sentiva dei rumori nelle vicinanze.
Fonte : Today