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Sciopero di 4 ore di bus, metro e funicolari a Napoli domenica 9 febbraio. Le fasce di garanzia e le motivazioni.
Immagine di repertorio
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Trasporto pubblico a Napoli
Sciopero dei mezzi pubblici dell’Anm, domenica 9 febbraio 2025. Bus, metro e funicolari si fermeranno per 4 ore, dalle 12,45 alle 16,45, a seguito della proclamazione dello sciopero da parte del sindacato di base, Usb. Sono comunque previste delle fasce di garanzia per gli utenti, cittadini e turisti che utilizzano quotidianamente i trasporti pubblici locali e che domenica prossima, complice anche il bel tempo previsto dalle previsioni meteo, potrebbero affollare le strade cittadine.
Le fasce di garanzia dello sciopero
Lo sciopero, che riguarda solo i mezzi dell’Anm, l’Azienda Napoletana della Mobilità, partirà alle 12,45 e terminerà alle 16,45. L’eventuale interruzione del servizio, comunica Anm, verrà gestita nel rispetto delle fasce di garanzia con le seguenti modalità:
Linee di superfice: (tram, bus, filobus)
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- Le ultime partenze vengono effettuate 30 minuti prima dell’inizio dello sciopero e riprendono circa 30 minuti dopo la fine dello sciopero.
Metro Linea 1:
- orari in aggiornamento
Metro Linea 6:
- orari in aggiornamento
Funicolari Mergellina, Centrale, Chiaia e Montesanto:
- ultima corsa del mattino garantita alle ore 12.30.
- Il servizio riprende con la prima corsa delle ore 17.00 .
Le motivazioni dello sciopero del 9 febbraio
Lo sciopero è stato indetto dall’Usb “contro il rifiuto di ANM di fornire il presenziamento di guardie giurate o il doppio agente, in tutte le stazioni, spesso teatro di atti vandalici e violenza generalizzata ad opera di balordi, con particolare riguardo alle giornate di prolungamento.• Contro la manifesta fermezza aziendale di non voler riconoscere in busta paga il 100% dei prossimi rinnovi economici previsti dal CCNL al personale Operatore di Esercizio idoneo e riqualificato in altre mansioni con parametro più basso. La volontà aziendale è quella, dunque, di applicare in modo discrezionale ed arbitrario l’ipotesi di accordo 3 luglio 1986 sul trattamento economico del personale inidoneo, ovvero, riconoscendo ai lavoratori ex Operatori di Esercizio solo il 50% degli aumenti retributivi contrattuali nazionali ed aziendali fino a totale assorbimento dell’ad personam. Una modalità di trattamento assolutamente discriminante e penalizzante rispetto a quanto in passato avvenuto in azienda, comportando, di fatto, l’impoverimento dei salari e il blocco degli stipendi del personale ex autista, migrato verso le stazioni della metropolitana e funicolari dopo lunghi decenni di guida effettuati dietro al volante del proprio autobus”.
Fonte : Fanpage