Una piccola comunità di 5mila cattolici nello Stato indiano potrà celebrare l’Eucaristia nella propria lingua nativa. Un segno di speranza per lo Stato indiano da quasi due anni ferito dalle violenze. La traduzione è opera di p. Mark Aimeng, che più di quarant’anni fa divenne il primo sacerdote locale.
Imphal (AsiaNews/Agenzie) – Nello Stato nord-orientale del Manipur anche la piccola comunità dei cattolici Zou da domenica scorsa ha il suo Messale per celebrare l’Eucaristia nella propria lingua nativa. Con una cerimonia che ha portato un momento di speranza in questo Stato indiano da quasi due anni scosso dalle violenze etniche, è stata consegnata ufficialmente la terza e definitiva edizione del libro liturgico per i circa 5mila cattolici di questa etnia. Come racconta il sito internet della Chiesa indiana Catholic Connect, si tratta di un passo significativo nel preservare e rafforzare la propria fede nella lingua nativa, segnando un momento storico nel percorso religioso e culturale di questa comunità.
La traduzione è opera di p. Mark Aimeng, il primo sacerdote cattolico Zou. Arriva dopo le prime due edizioni provvisorie, pubblicate nel 2011 e nel 2017 e approvate dall’arcidiocesi di Imphal, che andavano però perfezionate: la versione attuale, dunque, è considerata definitiva.
Ordinato il 16 dicembre 1983 nella parrocchia di San Giuseppe, a Sugnu – una delle chiese distrutte dai Meitei nel giugno 2023, all’inizio del conflitto nel Manipur – p. Aimeng ha dedicato oltre quattro decenni al servizio della Chiesa. Ha fondato e diretto il servizio in lingua Zo di Radio Veritas Asia. Attualmente svolge il suo ministero presso la parrocchia di St. Mary, Tuibuang. Oltre al Messale ha tradotto anche gli Inni che i cattolici di questa etnia utilizzano nelle loro liturgie.
Durante la cerimonia tenuta domenica, il segretario generale dello Zou Catholic Literature and Liturgical Committee, Dominic Khammeng, ha sottolineato l’importanza del Messale per la comunità cattolica di Zou. “Avere un Messale nella nostra lingua locale era una nostra aspirazione di lunga data della nostra comunità. Siamo grati a p. Mark che l’ha realizzata per noi”.
Fonte : Asia